Si sa Palermo e gli arbitraggi discutibili hanno una storia di lungo corso: eppure quella famosa partita rimane scritta nella storia dei tifosi palermitani come una delle più grandi ingiustizie mai subite, in cui Palermo e i palermitani hanno dovuto dire addio alla Champion.

La classifica diceva questo: Udinese 49, Sampdoria 48, Palermo 47. Con otto partite ancora da giocare, la rincorsa all’ultimo posto utile per i preliminari di Champions si presentava così, quindici anni fa, sul campo del «Ferraris» di Genova. Eppure dopo quell’amara debacle il Palermo non riuscì più a vincere, come riporta il Giornale di Sicilia: solo sei pareggi e una sconfitta.

Quel 17 aprile 2005 fu una domenica furiosa: l’arbitro Rodomonti defraudò il Palermo su segnalazione del guardalinee Copelli; venne assegnato al 91′ un rigore  dubbio alla Sampdoria. La terna sanzionò un tocco di mano da parte di Grosso su un tentativo velleitario di rovesciata di Flachi, per giunta a distanza ravvicinata. Decisione che scatenò la rabbia dei vertici di viale del Fante, protagonisti di un «day after» rimasto nella memoria di tutti i sostenitori rosanero.

Foschi furioso e rabbioso il giorno dopo affermo: “Un guardalinee così è da denunciare. Si tratta di istigazione alla violenza, andrebbe arrestato, per questo. Abbiamo subito un furto aggravato“. Anche Guidolin, solitamente calmo, si augurò di non incontrare sulla sua strada, o meglio dire in campo, soggetti del genere.

Il Palermo rischiò di perdere anche il posto in coppa Uefa se non fosse stato per la sconfitta del Messina contro il già retrocesso Brescia.

Così Benedetto Giardina scrive in merito a quella giornata davvero nefasta: “Un sogno, per il neopromosso Palermo, che di fatto naufragò quindici anni fa. Non tanto per il rigore assegnato alla Samp, che poi perse la volata Champions a favore dell’Udinese,quanto per quello che scaturì dopo“.

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