malagò

Il Covid, la ripartenza e un futuro da riscrivere: parla il numero uno dello sport italiano.
“Io avrei chiuso dentro una stanza Figc, Aic, Lega, Fifa, Uefa e tv e li avrei fatti uscire solo dopo aver redatto un documento condiviso. Invece si procede a vista e in ordine sparso. Spero che dal 4 maggio ci si possa allenare. La Pellegrini ha ragione, il danno è generale”.
La ripresa degli allenamenti, la ripartenza del campionato, il ruolo di “consigliere” del ministro Spadafora: il presidente del Coni prova a fare chiarezza.
Il vangelo secondo Giovanni

L’intervista esclusiva di Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport, oggi in edicola.

“Atleti individuali e squadre devono ricominciare insieme e il più presto possibile. La Serie A? Il calcio non è stato ancora in grado di presentare un piano praticabile. Io avrei chiuso tutte le componenti in una stanza e le avrei fatte uscire esclusivamente dopo la definizione di un accordo condiviso.. Speravo che gli allenamenti ripartissero già dopo Pasqua, la macchina-atleta non può restare ferma: ovviamente non parlo solo degli sport di squadra. Devo tutelare tutti… Sullo svolgimento delle partite mi sembra di essere stato chiaro. Riguarda la fase due e in ballo ci sono troppi interessi divergenti, chi ha paura di perdere la categoria, chi i soldi… La Pellegrini ha ragione quando dice che si parla solo di calcio. Una come lei si mantiene da sola , non le servono i soldi della A. Pensate ai 130 mila circoli e ai danni che stanno subendo… Si procede a vista e non va bene, con conflittualità che danneggiano qualsiasi progetto. Parlo per esperienza personale: come disse mio padre, è meglio essere feriti che morti… Ho parlato con il ministro Spadafora, sempre nel rispetto dei ruoli. Quello che manca al calcio è un piano preciso, chiaro e convincente. Invece sono partiti dal taglio degli stipendi”.
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