Il Coronavirus visto dall’Ungheria. Ancora in terra ungherese il virus non viene percepito come un pericolo incombente, o quantomeno è questo quello che emerge dall’intervista che abbiamo avuto il piacere di fare con Stefano Albertoli, collaboratore del Mister Beppe Sannino.

Un resoconto sull’esperienza in Ungheria, tra il pericolo Coronavirus e la percezione differente di un problema tra Italia e Ungheria.

Come procede la situazione Coronavirus in Ungheria?

In Ungheria da oggi hanno chiuse le scuole, ci hanno dato delle precauzioni da prendere, come il lavarsi spesso le mani, stare distanti almeno un metro e mezzo, non stare in luoghi affollati, tutte formalità che penso ci siano anche in Italia”

Come avete vissuto la quarantena precauzionale di Mister Sannino?

“Il Mister è stato sospeso per precauzione, quando è tornato ha fatto tutti i controlli e non aveva nulla. La società ha messo in quarantena lui e un altro dello staff per precauzione, è rientrato da martedì dopo aver fatto il tampone. Alla squadra e a tutto lo staff è mancato il Mister in panchina, con lui al ritorno in panchina abbiamo vinto e ora siamo in semifinale in Ungheria”.

In Italia i controlli sono molto scrupolosi, la situazione in Ungheria com’è?

“Finora qua non hanno fatto controlli sui calciatori, non c’è alcun tipo di allarmismo. Probabilmente a questa settimana giocheremo a porte chiuse, i controlli stanno iniziando, viste anche le direttive che hanno iniziato a distribuire a noi dello staff, e non solo.”

Un bilancio sulla stagione attuale con l’Honved?

“In campionato siamo quinti, abbiamo perso una partita la settimana scorsa, ma da settembre abbiamo perso solo 3 partite di campionato e una di coppa ininfluente. Finora un’esperienza stra-positiva, anche in confronto a molte altre squadre in Europa”.

SEGUICI SU: FACEBOOK | INSTAGRAM | TWITTER

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui