Fu lui a dare il soprannome di “picciriddu” a Dybala.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Il Palermo piange la morte del suo storico dirigente accompagnatore e custode di tanti aneddoti rosanero Franco Marchione. È rimasto vicino al suo Palermo finché ha potuto.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che racconta l’importanza di un personaggio storico come Franco Marchione stroncato da un male con cui lottava da tempo. In società era un vero factotum e prezioso aiuto in tantissime situazioni.
Era spesso il primo con cui i nuovi giocatori si interfacciavano così come i direttori sportivi. La grande amicizia con Zeman con cui giocava a carte e l’impresa di recuperare il passaporto di Cavani quando il Palermo stava per partire per una gara di Coppa europea.

Tripi racconta due episodi che vedono Marchione protagonista: uno con Zeman l’altro con Cavani.

“Giocavamo a carte con pochi soldi, vincevo sempre io e lui non mi pagava mai. Zeman era bravo ma tirchio.
La squadra era all’aeroporto e Cavani aveva dimenticato il passaporto a casa e non avevamo le chiavi. D’accordo con lui sono andato a casa sua, ho sfondato la porta, ho preso il passaporto e gli ho permesso di scendere in campo”

Ed anche nel nuovo Palermo si era già fatto voler bene pur non avendo un ruolo ufficiale…ma i colori rosanero li aveva dentro al di là dei ruoli.
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