La Serie D e il Festival di Sanremo hanno molte più cose in comune di quanto si possa pensare: entrambi, infatti, portano con sé un mare di polemiche, una competizione sfrenata, e dei verdetti insindacabili.

In entrambe le competizioni c’è chi diventa rosso di rabbia perché non riesce a raggiungere il proprio Eden, finendo per essere travolta da uno tsunami di delusioni e rimpianti.

Queste due competizioni non conoscono mezze misure: o nell’estasi o nel fango, non c’è una via di mezzo per restare contenti. Ciò che resta per chi non ha raggiunto l’estasi è il niente, chi l’ha raggiunta, invece, finisce per sentirsi un gigante.

Quando si è giganti è inevitabile, fai rumore e finisci per scuotere la tranquillità di chi avrebbe preferito vedere il resto che scompare. In questo rumore, provocato dall’alta voglia di vincere di tutti i partecipanti in gara, l’unica soluzione molto spesso è tappare le orecchie e dire “no grazie, me ne frego“.

viceversa, in fondo è uguale. Perché tutti vorrebbero vedere l’avversario legato come Andromeda, e tutti dopo ogni esibizione, che sia questa calcistica o musicale, si sentono dei novelli Ringo Starr, finendo persino per esibirsi in esternazioni tipiche di un carnevale carioca, molto spesso colorite e dense di parole fumose che terminano di far eco già il giorno dopo.

È importante, però, sottolineare che non deve esistere alcun Billy blu: nessuno deve essere lo zimbello degli altri, in nessuna competizione. E man mano che si va avanti diventano sempre meno i partecipanti pretendenti al trono di vincitore, finché emergono soltanto due elementi, che si contendono la vittoria finale in un confronto che vedrà sorgere un solo Sole ad Est.

Alla fine, però, di queste due competizioni ho amato tutto, persino il “Tikibombom” che alla fine di tutto questo rumore finirò per chiedermi “dov’è?”, tanto ne sentirò la mancanza.

Due squadre, o due cantanti – a seconda della competizione che state prendendo in considerazione – potranno contendersi la vittoria, e se questi potessero parlare probabilmente si direbbero: “No, non baciarmi adessolo sappiamo entrambi che ogni bacio in questo momento sarebbe come un bacio di Giuda. Sarò sincero, come mia madre: che vinca il migliore.”

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