Ultima parte dell’interessante intervista realizzata dalla redazione Sicilia dell’emittente 7 Gold con il presidente rosanero Dario Mirri, presente durante l’allenamento della sua squadra al Tenente Onorato di Boccadifalco. Dario Mirri è convinto che la squadra raggiungerà l’obiettivo finale ma chiede il supporto dei tifosi.

”Guardando i numeri, del resto, non si capisce tutto questo allarmismo. Se facciamo infatti un parallelo con il Bari dello scorso anno, il Palermo ha solo due punti in meno dei pugliesi. L’unica differenza è la distanza dalla seconda nel senso che la Turris era più distante e questo, ribadisco, perchè il Savoia sta facendo un gran campionato. A volte i giudizi sono figli dei risultati e non è sempre bene. Ricordiamo che proprio nelle due sconfitte interne con Savoia ed Acireale, al Palermo sono stati annullati due gol molto dubbi. Le partite sono fatte di episodi e non possiamo escludere che quei due episodi sfavorevoli avrebbero potuto cambiare volto alla gara ed al risultato”.

Vogliamo chiarire cosa significa non andare in serie C, forse la gente non ce l’ha chiaro?

“E’ chiaro che tutto il progetto passa dalla promozione, quindi in questo senso voglio dire che non possiamo permetterci di perdere le partite, faremo di tutto perchè le partite si possano vincere. Torno al discorso economico: abbiamo fatto investimenti, abbiamo spero 1 milione per l’iscrizione, abbiamo messo il capitale sociale, lasciamo perdere quello che ho messo io a Febbraio col mio cuore senza le mani al portafogli (sorride, ndr). Quindi la passione e il coinvolgimento è totale perchè è impensabile che noi non possiamo andare in serie C, ci riusciremo in tutti i modi, faremo di tutto con le nostre forze e abbiamo preso dei giocatori per migliorare l’assenza di Santana che, ricordo a me stesso, è stata un’assenza grave, gravissima, perchè Mario è insostituibile da tutti i punti di vista per le sue capacità, ma anche per quello che lui rappresenta all’interno di un gruppo; é venuto a mancare ma speriamo che possa togliere le stampelle e tutto con i ragazzi, perchè è un pezzo fondamentale per la squadra”.

Ha detto che farete di tutto per portare il Palermo in serie C, è arrivato Silipo che secondo me è entrato benissimo in campo Domenica, è arrivato Floriano il cui curriculum parla chiaro. C’è qualche altro colpo in arrivo o va bene così per il momento?

“Non spetta a me dirlo, ma vi garantisco che faremo di tutto per arrivare in Serie C. Ci abbiamo messo la faccia e la nostra reputazione e non ci tireremo indietro, questa credo sia la cosa più importante, oltre che i soldi. Non credo che se l’amministratore delegato o il direttore sportivo propongano un nuovo giocatore io e Tony ci tireremo indietro.

Da questo punto di vista – continua Mirri – possono stare tutti tranquilli. Ricordo gli anni passati in cui arrivavano giocatori a Gennaio che non miglioravano la rosa. Io credo che se un giocatore deve arrivare, è fondamentale che migliori la squadra. O magari arriva per sostituire qualcuno. Crediamo che la squadra sia ottima in tutti i reparti, ma se mai sia possibile migliorla, non ci tireremo certamente indietro.

Per vincerle le partite credo che la pressione sia l’elemento più importante, io credo che in Serie D un singolo giocatore non possa decidere le sorti di un campionato o di 16 partite, quello che conta è la testa dei giocatori, la convinzione, perchè i giocatori sono stati capaci di vincere 10 partite di fila. Fuori casa si vincono, in casa no, credo che sia un fatto di autoconvinzione e di pressione. Domenica ero allo stadio come tutti e alla sostituzione di Felici sembrava che si volesse crocifiggere l’allenatore. Che ci frega dell’allenatore, che ci frega del rigore sbagliato, l’importante è vincere le partite e ingoiarci tutto quanto”.

Esatto presidente. Mi hanno detto che la gradinata si è praticamente rivoltata verso di lei dopo l’inaspettata sostituzione del giovane Felici.

“Si confermo, mi prendo tutto nella buona e nella cattiva sorte. Io ero il più preoccupato di tutti che le cose non stavano andando come dovevano andare e come poi sono andate. Leggo la reazione dei tifosi come un amore eccessivo, ma non so se questo sia positivo, credo che questo generi troppa pressione nei calciatori”.

Cosa preoccupa di più Mirri in questo momento, il rendimento della squadra, l’ambiente difficile come quello di questa città o l’angoscia di Pergolizzi che si vede messo in discussione nonostante il primo posto in classifica?

“Devo dire che se non siamo bravi tutti quanti a restare uniti e il pubblico non ci sostiene in questo sforzo, è più complicato. Paure io non ne ho, sono sicuro di quello che stiamo facendo e di quello che faremo. Spero che questa mia forza sia condivisa da tutti i tifosi; quando dicevamo che la “Favorita” era una bolgia, in queste ultime partite non lo è stata più: contro il San Tommaso c’erano 20.000 persone, anche contro il Licata. In queste categorie ancor più che in Serie B o in serie A il pubblico conta. Ora non dico che il pubblico può segnare ma in queste categorie la tifoseria conta, se contro il Roccella torniamo ad essere in tanti, sicuramente otteniamo delle importanti soddisfazioni. I nostri giocatori non sono Cristiano Ronaldo o Messi abituati a qualsiasi pressione, perché sono campioni oltre ad essere straordinari tecnicamente. I nostri sono ottimi ragazzi per bene che soffrono quanto soffrono i tifosi e se non li aiutiamo e li buttiamo giù, credo facciano fatica a sopportare questa pressione. Questa è la preoccupazione e la paura che può esserci. Siamo convinti di avere ottimi attaccanti, ottimo centrocampisti e ottimi difensori e siamo convinti che questo campionato lo vinciamo”.

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IL VIDEO INTEGRALE DELL’INTERVISTA:

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