Pergolizzi, se mai ci fosse bisogno di dirlo, non rischia nulla e meno male bisognerebbe aggiungere. L’era Zamparini è finita anche se qualcuno a Palermo stenta a ricordarlo. Dopo una o due sconfitte non si può cominciare a parlare di allontanamento di un allenatore che a torto o ragione ha collezionato 12 vittorie in 15 gare.

Il vecchio vizio di Zamparini ha ormai plagiato, incosciamente, le nostre menti e ogni qualvolta c’è un risultato negativo si pensa al peggio. Fortunatamente il Palermo oggi è in mano e gente un po’ più equilibrata almeno su questi temi e la panchina resta dunque ben salda.

E’ chiaro che tutti, Pergolizzi compreso, sono schiavi dei risultati ma un incidente di percorso è più che plausibile. Il Palermo ieri ha effettivamente giocato una delle partite più brutte degli ultimi anni, ma può capitare. La grande squadra si vede nel momento di difficoltà. Inoltre è corretto evidenziare che l’Acireale è una delle migliori formazioni della categoria, dunque non è uno scandalo che possa aver vinto al Barbera.

Avrebbe dovuto far più rumore il pareggio a Palmi, contro un avversario ormai più morto che vivo. Sagramola e Castagnini sono ben consci dell’equilibrio che si è creato all’interno della squadra e che quando un giocattolo funziona è meglio non toccare nulla.

La società conferma la piena fiducia nel tecnico che portò lo Scudetto Primavera alle falde di Monte Pellegrino, l’ago della bilancia però sono sempre i calciatori e qualora il gruppo non dovesse più seguire l’allenatore palermitano tutto potrebbe cambiare, ma al momento non c’è alcun segnale che faccia pensare a questo, almeno fino a fine stagione. L’anno venturo sarà tutta un’altra storia.

 

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