A fine anni Ottanta i prossimi avversari dei rosa giocarono due tornei di fila in B diventando laboratorio del boemo. Poi il declino, il fallimento della società e la risalita iniziata nel 2015 acquistando il titolo sportivo dell’Empedoclina.
Domenica Pergolizzi ritrova da avversario Ingrassia che fu il portiere della Primavera rosanero campione d’Italia nel 2009.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

Da trampolino di Zeman alla serie D ritrovata dopo anni di fallimenti e rinascite.
Inizia così l’articolo di Francesco Cortese che traccia un ritratto della storia del Licata società dal grande trascorso che oggi, anche grazie alla nuova dirigenza, sembra aver ritrovato l’entusiasmo di un tempo.

Licata è la città più a sud Italia che ha mai partecipato ad un campionato di Serie B e la sua storia inizia nel 1931 quando un gruppo di studenti adotta i colori gialloblù in omaggio alla bandiera svedese ed ai marinai svedesi che negli anni 30 compravano lo zolfo prodotto nelle miniere della zona. La storia del club che conosce il suo splendore con Zeman che dopo un anno tribolato, nel 1984-85 vince il campionato ed approda in Serie C con il suo calcio veloce, aggressivo che diventa anche lo schema di gioco del suo successore Cerantola l’allenatore che nell’88 conquistò la serie B.

Inizio scoppiettante nel torneo cadetto dove gli agrigentini nelle prime 10 giornate si trovavano addirittura al secondo posto e poi una serie di sconfitte che costarono la panchina a Papadopulo, un altro ex rosanero. Poi la retrocessione e anni di declino con radiazioni e fallimenti.

Nel 2015 la rinascita acquistando il titolo sportivo dell’Empedoclina. Fra le fila del Licata il portiere Ingrassia, che difendeva la porta della Primavera rosanero che vinse lo scudetto nel 2009 e dall’altra parte Giammarco Corsino che oggi in casacca rosanero, ha vissuto per due anni quella del Licata.
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