Palermo, parte l’istanza di fallimento
La Procura torna a chiedere la dichiarazione di insolvenza, già respinta tra le polemiche a marzo 2018.
Vecchi e nuovi amministratori nel mirino della magistratura: si rischia l’effetto domino.
Udienza tra questo mese e settembre, la Finanza avvia gli accertamenti sulla bancarotta.

Questo i titoli del Giornale di Sicilia, oggi in edicola

Puntuale .. arriva l’istanza di fallimento.
Inzia così l’articolo di Riccardo Arena che ci informa che oltre a quella dei giocatori, senza stipendio da mesi, arriva la richiesta di fallimento da parte della procura di Palermo per una società travolta da più di 45 milioni di debiti, cosa di cui anche l’organismo di controllo della federazione si è resa conto nelle sue ispezioni.
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Fallirà l’attuale u.s. città di Palermo e non sicuramente la nuova società che prenderà il titolo ma non i debiti. Dunque una nuova richiesta di fallimento dopo quella del 2017, istanza poi respinta a distanza di tanti mesi, fine marzo 2018.
Secondo i pubblici ministeri le condizioni di insolvenza del club non sono assolutamente cambiate.
La sentenza, scrive il giornale, avrà tempi relativamente brevi non è da escludere infatti che il giudice D’antoni, presidente della Sezione Fallimentare, possa fissare la prima udienza entro fine mese, ad agosto o al massimo a settembre.

Il rischio, scrive Arena, è che si potrebbe scatenare un effetto domino “.. che potrebbe travolgere persone, amministratori e dirigenti sotto il peso di un reato che, per la severità delle pene previste dal codice e dalle leggi, rasenta il paragone con l’associazione mafiosa”.

C’è chi ha agito con leggerezza, chi invece con calcolo matematico, chi con interesse; tutti quelli che si sono accostati alla società del Palermo potrebbero adesso trovarsi sotto la scure di un reato molto grave come la banconota su cui la Guardia di Finanza ha iniziato ad indagare anche se bisogna sottolineare che questo tipo di reato può essere contestato soltanto dopo il fallimento dell’attuale società.
Con questo nuovo istanza di fallimento i PM vogliono capire come e se la società sia diventata così insolvente e capire poi di chi sono state le responsabilità.
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Chi è arrivato dopo Zamparini e cioè prima gli inglesi e poi i fratelli Tuttolomondo, avevano sicuramente piena consapevolezza di questa situazione sia debitoria che di certo non lineare (Mepal-Alyssa).
Gli inglesi, scrive Arena, hanno fatto finta di comprare, operazione poi conclusa con il ritorno delle quote in mano alla De Angeli (Zamparini). C’è chi invece ha preso il Club senza mettere un euro. Dunque bisognerà valutare i ruoli di chi ha governato una società in tale stato di insolvenza. Ma questo è il rischio del reato di bancarotta, e sarà un passaggio successivo. Il presente adesso è solo il fallimento.
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