Il patron di Arkus non le manda a dire e nel suo messaggio notturno apre un capitolo di sospetti e complotti di cui la sua società sarebbe vittima ma solo perchè ulktima arrivata. Il complotto di cui parla Tuttolomondo è precedente all’arrivo di Arkus. Questi alcuni passaggi fondamentali del videomessaggio del patron di Arkus network :

“Prescindendo dagli attacchi gratuiti e immotivati che ci sono stati rivolti nelle ultime ore, abbiamo ben compreso che queste insurrezioni o moti di piazza sono stati originati da un’unica cabina di regia, la stessa che prima ancora del nostro arrivo a Palermo e ancora tutt’oggi, cerca di scippare il Palermo calcio ed il suo titolo sportivo senza voler pagare il dazio dei debiti. Sì cari signori , cari amici, cari tifosi , la vera verità è quella che vi sto raccontando ed è una verità che come tale ho gia rappresentato all’autorità giudiziaria anche a titolo di prevenzione e mi appresto a rappresentare con dovizia di particolari che noi siamo stati vittime e destinatari di un complotto perché tale è; complotto ordito non nei nostri diretti danni ma era già stato in precedenza ordito ai soli ed esclusivi danni del Palermo Calcio.

Questa è la verità benché possa sembrare sorprendente o posso sembrare suggestiva, ma vi garantisco che ho prove, riferimenti e riscontri che mi portano a sostenere con tranquillità quello che vi sto affermando. Con questa nuova chiave di lettura vi invito a rivisitare la vostra  posizione nei nostri confronti non basandovi su chiacchiere o su notizie de relato cioè riferite da terzi.
Ancora ora a Palermo sempre più in maniera virulenta, si sta spargendo la voce ad opera di questi complottisti, l’idea che il Palermo sia morto, che si stia celebrando un funerale; invece il Palermo è vivo e vegeto. E lo sarà fino a quando noi saremo legittimi proprietari e interpreti del nuovo corso del Palermo Calcio

Il nostro operato è stato e continua ad essere del tutto trasparente , abbiamo dato contezza alle istituzioni coinvolte, FIGC, lega B e Covisoc così come anche in copia abbiamo avvisato il primo cittadino ed il signor prefetto, ciascuno per le proprie competenze Perché il nostro operato è adeguatamente documentato, sia chiaro per tutti, senza dubbi interpretativi e senza omissioni o reticenze”

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