La favola calcistica di Kader Salif Sidibe, parte davvero da molto lontano: da un’Africa martoriata dalla guerra, passando dal deserto per imbarcarsi su un barcone, fino ad arrivare in Sicilia, per poi approdare come calciatore professionista ad Empoli. Una storia dolce-amara quella raccontata dal quotidiano “Repubblica” che ha come protagonista il giovane centrocampista ivoriano che proprio a Palermo ha trovato la giusta opportunità per sorridere finalmente alla vita.

Partito quattro anni fa, a soli 13 anni, dalla Costa D’Avorio per sfuggire alla guerra, Salif ha dovuto attraversare per due anni il deserto prima di arrivare in Libia, dove è rimasto prigioniero per un anno di alcuni banditi. Non ha mai conosciuto il padre, la  mamma è morta lo scorso anno, così come il fratello, scomparso durante il naufragio nel Mar Mediterraneo insieme ad altri 24 ragazzi. Lui invece si è salvato dopo essere stato raccolto da un mercantile straniero. Sbarcato a Palermo il 25 Ottobre del 2016, durante la traversata ha sofferto la fame e sete. Con lui altri centotrenta migranti in cerca di una speranza per un futuro migliore.

In Africa è rimasta la sua unica parente, la sorella sedicenne Kadi che Salif non vede ormai da quasi quattro anni.
“In Libia venivamo sfruttati tutto il giorno – ricorda Salif – Facevamo diversi lavori, la notte si dormiva poco e tutti ammassati. I letti non esistevano. Una sera, insieme ad altri ragazzi, abbiamo deciso di tentare la fuga dal carcere in cui eravamo detenuti. Lì non potevamo più vivere perché ci maltrattavano continuamente. Ci è andata bene.”

Imbarcatosi dopo qualche giorno e dopo aver pagato una somma di circa 400 euro, Salif, insieme al fratello partì a notte fonda per sfuggire ai controlli delle motovedette della Guardia costiera libica.
“Ho avuto paura di morire perché le condizioni del mare non erano buone – racconta –  Dopo sette ore di navigazione, le onde erano ormai troppo alte. La seconda barca che ci affiancava nella navigazione ha iniziato ad imbarcare acqua e molti ragazzi sono annegati.”.

Sbarcato a Palermo Salif è stato ospite dello Sprar gestito dalla cooperativa “Nuovi Orizzonti” dove ha scoperto la passione per il calcio. Qualche partitella per divertirsi con gli amici, poi l’occasione di poter giocare con gli allievi dell’ ASD Sport Village Tommaso Natale. Grazie al direttore sportivo Nicolò Ferrante, nel maggio del 2018 disputa un provino con il Settore Giovanile dell´ Empoli Calcio che lo gira in prestito al Viareggio, in serie D. Nel gennaio del 2019 rientra ad Empoli e viene tesserato a titolo definitivo dalla squadra toscana che lo aggrega alla squadra Primavera di Lamberto Zauli, che grazie al contributo di Salif conquista la salvezza nel campionato di Primavera 1.

Salif ha iniziato a lavorare sin dalla più tenera età, a sette anni, aiutava la mamma al mercato a vendere i legumi che coltivava in un pezzetto di terra vicino casa. Quando torna in Sicilia, il giovane centrocampista empolese aiuta gli amici della comunità ad inserirsi nella società.
“A Empoli mi trovo bene – afferma – ma il mio sogno è giocare tra i professionisti. Il mio grazie più sincero però lo devo a Palermo, la città che mi ha accolto. Grazie soprattutto ai miei due papà adottivi: il signor Nino Noto che mi ha aiutato a crescere in comunità e Nicolò Ferrante per l’opportunità che mi ha dato dal punto di vista calcistico. Adesso, finalmente, sono tornato a vivere.”

 

 

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