Palermo

Apparentemente la Fondazione dedicata all’indimenticato magistrato Giovanni Falcone e il Palermo Calcio non hanno nessuna relazione; ed invece non è così.
Secondo i magistrati di Caltanissetta, un filo sottile legherebbe la commemorazione del 23 maggio in onore di Falcone e le vicende giudiziarie che riguardano l’ex patron Zamparini.
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Per capire il motivo per cui oggi la finanza si è presentata presso la sede della Fondazione Falcone, bisogna ricostruire sinteticamente i fatti.
La procura di Palermo chiede il fallimento della società rosanero e dopo vari dibattimenti giudiziari, il Tribunale Fallimentare ritiene che non sia così.
Presidente della Sezione Fallimentare è Giuseppe Sidoti.

I magistrati però non si fermano e a seguito di alcune intercettazioni indagano il giudice Sidoti per corruzione ritenendo che abbia di fatto graziato la società rosanero in virtù dei buoni rapporti con l’allora presidente Giovanni Giammarva.
I magistrati vogliono vederci chiaro e cercano di capire quanti favori avrebbe chiesto il giudice e quanti benefici avrebbe ricevuto. E qui entra in ballo la Fondazione Falcone.
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Giammarva infatti è il genero di Maria Falcone, la sorella del giudice. In una intercettazione i magistrati scoprono che il giudice Sidoti chiedeva a Giammarva di far partecipare una classe di prima media alle celebrazioni previste all’aula bunker nel giorno della commemorazione.
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Come hanno scritto i procuratori “La vicenda, apparentemente banale, è in realtà estremamente significativa. Non solo perché evidentemente rileva in sé e per sé quale utilità di carattere morale percepita da Giuseppe Sidoti come remunerazione del servizio prestato alla ‘Us Città di Palermo’, ma anche in quanto è fortemente indicativa dell’atteggiamento di Giammarva nei confronti di Sidoti”

Ed oggi è scattata la perquisizione presso la Fondazione Falcone da parte della Finanza che ha acquisito l’elenco di tutte le scuole invitate per quel 23 maggio.
Su Repubblica.it, nell’articolo di Salvo Palazzolo, si legge la nota della Fondazione Falcone “Sono stati acquisiti documenti in un’inchiesta che non ci riguarda. Quanto al merito della vicenda vogliamo sottolineare che, se le condizioni di sicurezza lo consentono, la Fondazione cerca sempre di venire incontro alle richieste di partecipazione alla cerimonia del 23 maggio provenienti da tutte le scuole siciliane, proprio per dare l’opportunità a tutti i ragazzi che lo desiderino di presenziare alla manifestazione. Nella vicenda su cui indaga la magistratura, inoltre, la richiesta veniva da un magistrato palermitano e non esisteva alcuna ragione, ricorrendone la possibilità logistica, per non darvi seguito. La Fondazione Falcone resta a disposizione degli investigatori per ogni ulteriore chiarimento nel pieno rispetto del lavoro degli inquirenti titolari delle indagini“.
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