La nuova proprietà valuta azioni per rescindere l’accordo con Damir.
C’è un doppio caso. L’imprenditore: «Se mi danno quanto versato, vado via».
Dragotto si fa subito da parte.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola

Nell’articolo di Benedetto Giardina si descrive uno degli argomenti in discussione ieri in conferenza stampa e cioè i rapporti con due soggetti che negli ultimi mesi hanno versato soldi nelle casse rosanero.

Da una parte Tommaso Dragotto proprietario della Sicily by car, sponsor nella scorsa stagione, dall’altra Dario Mirri, l’imprenditore della Damir che nel mese di febbraio con un suo versamento di 2.8 milioni, riuscì a sanare una situazione molto critica.

Ieri in conferenza una frecciata di Salvatore Tuttolomondo ai due imprenditori palermitani. A Dragotto, in seguito alle sue dichiarazioni rispetto alla credibilità del gruppo ArKus ed a Mirri sulla possibilità di eventuali azioni legali da intraprendere sul contratto firmato a febbraio.

Sul giornale si leggono le risposte dei due imprenditori palermitani.
Dichiara Dragotto: “Dopo quello che ha detto Tuttolomondo, mi dispiace ma non do più la mia disponibilità..Non deve darla a me l’evidenza, deve darla alla cittadinanza. A me non interessa, non ho alcun problema con lui…avrebbe dovuto presentare in conferenza stampa copia dell’assegno o del versamento di tali cifre. Lui questo non l’ha dimostrato mai”.

Dario Mirri invece affida ad un comunicato, che vi abbiamo già riportato, la sua risposta da imprenditore e da tifoso “…nel corso di un incontro avuto con il fresco di nomina vicepresidente Vincenzo Macaione, avevo già dato la mia disponibilità a risolvere il nostro contratto se questo fosse stato considerato d’ostacolo alle politiche o al piano industriale della nuova società. Era ed è sufficiente che l’attuale proprietà restituisca alla Damir i 2,8 milioni più Iva che abbiamo immediatamente versato anche per scongiurare la possibile penalizzazione ai danni del Palermo…sono disponibile a sollevare in partenza l’attuale proprietà da ulteriori spese legali, questa volta relative al nostro contratto, che può essere risolto subito, se subito mi verrà corrisposta la stessa cifra messa a suo tempo a disposizione del Palermo...”
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