Palermo ora non deve mollare anzi… deve ribadire ancora con più forza tutto il suo sdegno e la sua rabbia per una vicenda che, alla luce del nuovo collegio, sta assumendo anche i caratteri di una farsa se non quella di una presa in giro.

Palermo non indietreggiare di un centimetro , perché se il disegno è quello di sfiancare il popolo rosanero, di stemperare la protesta e di annacquare la rabbia, Palermo deve dare forza a tutta la sua dignità e urlare ancora con più energia e ancora con più vigore tutto il proprio malcontento. Se ieri a Roma erano in 300, la prossima volta dovranno essere anche il doppio, soprattutto se per sostenere le spese di questi gloriosi ragazzi, intervengono privati, associazioni o altro, collaborando all’ organizzazione di pullman e sponsorizzando la costosa trasferta.

La città è pronta a collaborare. Riceviamo migliaia di messaggi dove ci chiedono come poter aiutare economicamente i tifosi rosanero disposti a sacrificarsi e tornare nuovamente a Roma. Basta far sapere due semplici coordinate e il popolo rosanero di tutto il mondo è pronto a sostenere le spese. Così almeno dicono.

Perché ieri si è aggiunto un nuovo tassello ai già noti ed evidenti motivi della protesta, la composizione del futuro collegio della Corte federale d’Appello in cui sono presenti 2 componenti salernitani. Un paradosso, una palese preso per i fondelli. E la dignità nel palermitano non deve subire anche questo.

È probabile che il rinvio di ieri sia semplicemente un fatto politico, cioè arrivare alle elezioni di domenica senza scontentare nessuna piazza, puliti puliti. Farsi le elezioni di domenica senza aver scontentato nessuno, ne a Palermo ne a Venezia, Salerno o Foggia.

È probabile che abbiano scelto di trascorrere serenamente queste elezioni.

È una decisione politica, altro che opportunità o mancanza di serenità. Il Presidente Santoro sapeva da mesi di essere indagato e la notizia era sulla bocca di tutti da moltissimo tempo. La sua decisione è soltanto strumentale e serve forse per cercare di guadagnare tempo sperando che la rabbia del palermitano si plachi. Non deve essere così, in questo momento Palermo non deve mollare anzi se possibile raddoppiare.

E visto che è un fatto politico chissà che la reazione della città non sia quella di scegliere di trascorrere una serena domenica con le proprie famiglie ben lontano dai seggi elettorali.

Anche questa è una forma di lotta civile…

 

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