È un Foschi infuriato quello che Salvatore Geraci descrive nel suo articolo sul Corriere dello Sport oggi in edicola.
Infuriato per la gara di Lecce dove l’arbitro non ha dato il rigore al Brescia nel finale; infuriato per il deferimento del Palermo; infuriato ancora per il pareggio con il Padova che ha negato al Palermo la possibilità della produzione diretta.

Ieri Foschi ha partecipato all’assemblea di Lega dove si sono definite le date dei play-off, argomento ormai molto vicino ai rosanero, cosa di cui lo stesso Foschi è consapevole.
Il presidente ha preso le distanze dalla cessione societaria e non nega di essere stato per York Capital: “Inutile negarlo, ero per York Capital, per fare un capolavoro”

Ammette che tutte queste situazioni lo faranno ammalare e per questo motivo ha preso le distanze dei fatti societarie avendo ancora tante cose di cui occuparsi.
E’ sereno sulla penalizzazione che dice, nell’eventualità dovesse arrivare si sconterebbe il prossimo anno perché il provvedimento andrebbe oltre la data dei play-off.

Oggi sarà ancora vicino alla squadra con cui ha parlato continuamente, con tecnico e giocatori. Professa serenità e calma e si dice rassegnato rispetto ai play-off ammettendo “di non vedere altra ipotesi e per tanti motivi…”

Non si pente di aver esonerato Stellone, casomai si è pentito di non averlo fatto prima.
Lui non molla neanche un centimetro.
“E Il bello deve ancora venire…”.
Frase criptica che lascia spazio a tante interpretazioni.
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