Sembra che la storia non sia cambiata ad un anno di distanza. La società esonera l’allenatore rosanero a 4 giornate dal termine del campionato; ormai un vizietto? L’anno passato era già accaduto, con Bruno Tedino sollevato dall’incarico esattamente a 4 giornate dalla fine, dopo la disastrosa disfatta in terra veneziana; adesso gentili lettori, la storia non è cambiata e a farne le spese, questa volta, è il tecnico romano.

Se sia giusto o sbagliato non lo sappiamo, ma  il tifoso palermitano adesso rivede i fantasmi della passata stagione, quando il Palermo era terzo in classifica ed esattamente a 4 giornate dalla fine adottò il cambio in panchina per la risalita nell’olimpo, poi amaramente fallita.

Pensare che l’esito potrebbe essere lo stesso, fa male, molto male. Ma cari tifosi, non sarà assolutamente lo stesso, perché se non sarà serie A, non sarà neanche …Non vogliamo neanche pensarlo.

Tedino prima, Stellone poi. Tedino c’è e poi non c’è più, Stellone c’è e poi via anche lui a 4 dalla fine. Fortunatamente, la telenovela è finita e il dittico tanto nauseante citato sopra non passerà più dal capoluogo siciliano. È il momento per i tifosi palermitani, di farsi scappare un sorriso, visto che ieri sera, si è concretizzata la notizia più bella: il ritorno di Delio Rossi sulla panchina del Palermo.

Che sia una mossa per placare le acque sul fronte cessione? Visto che di strategie e di teatrini ne abbiamo visti tanti, lasciamo uno spazio di verità anche a tale ipotesi. Intanto la verità è una soltanto: il Delio rosanero  è tornato a casa, nella sua casa, quella nella quale ha ottenuto i risultati migliori da allenatore. La scelta della società è significativa: si poteva dare benissimo la possibilità a Scurto (allenatore della primavera) di concludere questo campionato, nelle vesti di un traghettatore; invece, Foschi ci ha visto chiaro e ha ripreso il passato, quello glorioso nonché l’ultimo che ha regalato un sorriso. Adesso questo sorriso ritorna, perché l’immagine di Delio fa pensare automaticamente a quei tempi d’oro, aspettando che anche il presente possa regalare soddisfazioni, traendo spunto, dal passato più dolce.

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