Passano i giorni ma in casa rosanero a tener banco sono sempre meno i risultati e sempre più le nebulose vicende che riguardano la società. Ed è per questo motivo che abbiamo deciso di provare a fare chiarezza. L’ultimo allarme lanciato questa mattina da Repubblica ammettiamo che ci aveva fatto balzare dalla sedia, abbiamo quindi deciso di vederci chiaro ripercorrendo dall’inizio la vicenda riguardante la cessione al gruppo inglese.

Sabato 1 dicembre 2018: Nella serata di ieri 30 novembre 2018, è stato sottoscritto davanti al notaio il passaggio di proprietà del 100% del Palermo Calcio. Questo il testo della comunicazione inviata sabato 1 dicembre dall’ufficio stampa della società rosanero che dopo qualche ora invia anche una lettera di saluto da parte di Maurizio Zamparini.

Domenica 2 dicembre 2018: continuano frenetiche le “indagini” per scoprire chi possa aver acquistato il Palermo.

Lunedì 3 dicembre 2018: è la ‘Global Futures Sports&Entertaiment’ l’acquirente del club di viale del Fante. A comunicarlo Clive Richardson, CEO ( l’acronimo dell’espressione inglese Chief Executive Officer, usata per indicare la persona che ha la responsabilità più alta all’interno di una società) dell’azienda britannica, ai microfoni del sito ‘Pop Economy’.

Martedì 4 dicembre 2018: a Palermo arrivano, in compagnia di Maurizio Zamparini, l’advisor dell’operazione Maurizio Belli, Clive Richardson e il socio James Sheehan insieme all’ex stella David Platt indicato come loro consulente. Si svolge una conferenza stampa che piuttosto che chiarire i dubbi li aumenta a dismisura.

Nei giorni successivi si cerca di capire realmente come stanno le cose fino a quando viene fuori un nuovo comunicato “anomalo”.

Sabato 8 dicembre 2018: Tramite l’account instagram globalfuturessport, che tutto sembra tranne che ufficiale tanto da far credere ad una fake news, viene diramato un comunicato stampa dove si dice che Global Futures Sport & Entertainment Ltd ha acquistato la società rosanero e che escono di scena Maurizio Zamparini, che secondo quanto detto in conferenza stampa avrebbe fatto il consulente, e soprattutto David Platt del quale si fatica a capire quale sia stato il ruolo.

Lunedì 10 dicembre 2018: Emanuele Facile (socio di Belli in Financial Innovations Team) in un’intervista alla Tgr annuncia che le quote del Palermo Calcio sarebbero state rilevate da Sport Capital Group Investment e non dalla Global Future Sports di cui Clive Richardson e John Michael Treacy fanno comunque parte.

Martedì 11 dicembre: Sull’account instagram di globalfuturessport viene pubblicata una immagine che riporta il countdown alla partita con il Livorno in casa che in molti forzano leggendo la frase “Our team are back to Palermo this week” come la comunicazione di un imminente ritorno del gruppo dirigente in città piuttosto che il ritorno tra le mura amiche di Rispoli e compagni. Anche perchè se il Palermo è di Sport Capital Group Investment, Global Futures Sport & Entertainment Ltd non avrebbe cosa “venire a fare a Palermo” tranne che non si voglia ripetere il pranzo a Sferracavallo.

Mercoledì 12 dicembre: Apriamo il quotidiano Repubblica e leggendo le pagine della cronaca sportiva dell’edizione di Palermo facciamo un balzo dalla sedia. “Le carte dicono che il Palermo è ancora di Zamparini”. E’ questo il titolo di un interessante articolo che ammettiamo in un primo tempo ci ha destato non poche preoccupazioni. Abbiamo quindi provato a capire meglio la situazione e questo è quello che viene fuori. Il Palermo alla camera di Commercio risulterebbe ancora di Maurizio Zamparini per un semplice motivo ovvero perché il bilancio è stato approvato prima della cessione, e quindi è corretto che alla data di approvazione i soci non erano cambiati. Per regola ci sono trenta giorni di tempo per depositare gli atti alla camera di commercio. Ma anche se questa scadenza dovesse non essere rispettata non accadrebbe nulla perché quello che conta è l’atto notarile. La comunicazione obbligatoria alla camera di commercio è una mera pubblicità ai terzi che anche se venisse effettuata oltre i termini non comporterebbe nulla se non una semplice sanzione amministrativa.

Con questo breve riepilogo speriamo di aver chiarito un po’ una situazione che chiara non è per nulla ma noi speriamo che presto tutto venga alla luce e che finalmente si possa pensare al futuro societario con serenità.

P.S. Può darsi che in tutta questa confusione abbiamo saltato qualche passaggio. Per grandi linee però non dovremmo aver dimenticato nulla di importante.

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