La Serie A negli ultimi anni ha quasi sempre raccontato favole di piccole realtà che sono riuscite a raggiungere la massima serie, per restarci a lungo o magari giocare solo una stagione. Quest’anno, l’esempio possono darlo Sassuolo, Chievo, Frosinone ed Empoli in questa stagione. Carpi, Benevento e Crotone negli scorsi anni. Addirittura, il Sassuolo è riuscito a suscitare interesse per l’attaccante Kevin-Prince Boateng, acquistato dal Barcellona in quest’ultima finestra di mercato.

Andiamo a vedere nel dettaglio 10 squadre di grandi città che non hanno mai visto la luce della massima serie.

Partiamo da Forlì (117 mila abitanti). Attualmente gioca nel girone F di Serie D ed è in piena zona playout, ma ha disputato diverse stagioni tra i professionisti. Non è mai arrivato in Serie B, giocando per la maggior parte in Serie C2. Il suo miglior risultato è il 3° posto in C1 nella stagione 1979/80. Gioca le partite casalinghe al Tullo Morgagni, che ha una capienza di 3500 posti.

Siracusa (121 mila abitanti). Anche lei in zona playout del girone C di Serie C, ma è anche la squadra del Sud ad aver ottenuto il miglior piazzamento senza mai raggiungere la Serie A. Il 5° posto nella Serie B 1950/51 è il loro miglior risultato, poi alternano la propria storia tra Serie C, fallimenti e rifondazioni. Il Nicola De Simone, con poco meno di 6mila posti a sedere, è lo stadio di casa.

Monza (123 mila abitanti). Sicuramente ha preso più importanza quest’estate dall’arrivo di Berlusconi e Galliani ma si trova al 12° posto nel girone B di Serie C. Vanta 38 partecipazioni alla Serie B a girone unico, l’ultima delle quali risale alla stagione 2000/01. Lo stadio Brianteo ha una capienza di quasi 19mila posti, ma attualmente è omologato per 10mila.

Giugliano (124 mila abitanti). In provincia di Napoli, è l’unica città di questa lista a non essere capoluogo di provincia. La squadra ha raggiunto al massimo la Serie C2, sfiorando la promozione in C1 tra il 2001 e il 2004. Attualmente fa parte del girone A dell’Eccellenza campana e gioca le partite casalinghe all’Alberto De Cristofaro, impianto da 9mila posti.

Latina (126 abitanti). Il sogno si è infranto nei playoff di Serie B 2013/14. Dopo il 3° posto in campionato e il doppio pareggio contro il Bari in semifinale, è arrivata la sconfitta contro il Cesena nella finale che valeva la massima serie. Nel 2017 arrivano retrocessione e fallimento, poi la rinascita e l’attuale 11° posto nel girone F di Serie D. Il Domenico Francioni, stadio di casa, ha una capienza di oltre 11mila posti.

Sassari (127 mila abitanti). Ci gioca la Torres, l’unica squadra di questa lista a non portare il nome della propria città. Mai in Serie B, sfiorata nei playoff di Serie C1 nella stagione 2005/06. Tanta Serie C e diverse rifondazioni recenti, ma attualmente milita nel girone G di Serie D ed è in piena lotta per non retrocedere. Gioca i match casalinghi al Vanni Sanna, impianto di 12mila posti ridotto a 4mila.

Rimini (150 mila abitanti). E’ storica da tutte e due le parti la 1° giornata di Serie B 2006/07: Rimini-Juventus 1-1. Sono gli anni migliori nella storia dei romagnoli, che arrivano per due stagioni consecutive ad un passo dai playoff per la Serie A. Retrocessioni e fallimenti hanno portato la squadra fino all’attuale zona playout nel girone B di Serie C. Il Romeo Neri può ospitare poco meno di 10mila spettatori.

Ravenna (171 mila abitanti). E’ approdata per la prima volta in Serie B al termine della stagione 1992/93. L’ultima partecipazione è però datata 2007/08, prima di un decennio fatto di fallimenti e difficili risalite. Adesso è in piena zona playoff nel girone B di Serie C. Lo stadio di casa è il Romeo Benelli, impianto da 12mila posti.

Prato (194 mila abitanti). In realtà ci ha giocato in Serie A, ma nella vecchia Divisione Nazionale, il campionato a più gironi che ha anticipato la Serie A a girone unico, poi inaugurata nel 1929/30. A distanza di quasi 90 anni, i toscani non hanno mai raggiunto la massima serie come è conosciuta tutt’oggi. Non gioca in Serie B addirittura dal 1964, poi tanti anni di Serie C. Attualmente è a metà classifica nel girone E di Serie D. Disputa le partite casalinghe allo stadio Lungobisenzio, ma si è momentaneamente trasferito all’Ado Nelli di Montemurlo.

Taranto (200 mila abitanti). In piena lotta promozione nel girone H di Serie D, i pugliesi vantano 32 partecipazioni alla Serie B, l’ultima delle quali nella stagione 1992/93. Il miglior piazzamento è il 5° posto del 1973/74, ormai distante dalle ambizioni attuali. Gioca i match casalinghi allo stadio Erasmo Iacovone, con 30mila posti a sedere, ma con capienza ridotta a poco più di 12mila.

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