[avatar user=”Carlo Cangemi” /]

Dovrei essere contento di aver dato spunto a diversi articoli che ho visto pubblicati (anche se qualcuno ha distrattamente dimenticato di citare la fonte) con una mia semplice osservazione durante la parte finale della nostra trasmissione ‘’Diretta Stadio’’ su Gold78. Ma non sono contento, perché l’amarezza che mi accompagna in questo viaggio di ritorno, ripensando alla sconfitta è tale che l’ipotetico ‘’Scoop’’ giornalistico passa in secondo piano. Però, per correttezza di cronaca, voglio dirvi come sono andate le cose.

Oltre al collega Carlo Brandaleone, del Giornale di Sicilia, sono l’unico giornalista palermitano presente a Pescara. Fine partita, ore 23.50 circa, dopo aver effettuato le interviste con Stellone, Pomini e Pillon, entro in video collegamento, come di consueto, (in diretta) con la nostra trasmissione. Siamo nel piazzale dei pullman ed osservo il presidente rosanero passeggiare a capo chino pensieroso e piuttosto rammaricato. Nella parte finale del mio collegamento osservo il presidente salire sul Pullman e sebbene a distanza, vengo catturato dal modo con cui sta parlando a tutta la squadra. Purtroppo il pullman ha lo sportello aperto ed alcuni colleghi abruzzesi non conoscendo probabilmente il personaggio restano incuriositi dal modo animato con cui Foschi si rivolge ai suoi. In un modo o nell’altro riesco ad impedire ai giovani colleghi di avvicinarsi al Pullman partendo dal presupposto che ‘’I panni sporchi si lavano in famiglia’’. Io stesso faccio una cosa che magari giornalisticamente è un errore ma la ritengo giusta: invece di avvicinarmi e provare ad origliare e ascoltare le parole di Foschi, faccio esattamente il contrario, mi defilo, mi allontano dal pullman.

Perché se avessi ascoltato, avrei dovuto scrivere e questo probabilmente avrebbe anche potuto destabilizzare un ambiente non certo sereno e alimentare discussioni e polemiche tutt’altro che opportune in questo difficile finale di campionato. Ho messo da parte il giornalista alla ricerca della notizia e ho pensato esclusivamente al bene del Palermo.

Chissà, magari avrò sbagliato ma al cuor non si comanda.

Con affetto, Carlo Cangemi

6 Commenti

  1. Complimenti, la deontologia e il vero attaccamento ai nostri colori hanno prevalso sul manierismo professionale…lo spessore e la professionalità non hanno bisogno di mezzucci per affermarsi. Anche io , a 1000km di distanza ho sofferto e mal dormito ma ho resistito al semplice risentimento e stamani gtido con tutta la forza nel cuore: ce la faremo !

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui