La Procura ha ottenuto il giudizio immediato per l’imprenditore partinicese Antonino Borgia, il quale ha confessato di aver ucciso Ana Maria Lacramioara Di Piazza, sua amante. L’autopsia ha confermato non solo che si è trattato di 10 coltellate, di cui 2 al torace e 3 sull’addome, ma che la povera donna di soli 30 anni era anche incinta.

La giovane era di origini rumene ma da un anno viveva a Giardinello. Una morte davvero atroce: l’assassino è riuscito a recidere giugulare e carotide. Non sarà possibile all’imputato, in seguito alle recenti norme giuridiche, chiedere una modalità di rito diversa (quella abbreviata ad esempio) che consentirebbe al signor Borgia di ottenere uno sconto di pena e un rinvio a giudizio. Il processo avrà dunque luogo presso la Corte d’Assise già a partire da Ottobre.

Fondamentali per arrivare al nome del “carnefice”, sono state le testimonianze dei vicini che avevano più volte visto dai video registrati dalle telecamere di sorveglianza, come l’uomo in mutande picchiava spesso la donna. Gli investigatori, inoltre, avevano scoperto che l’uomo era sposato e padre di una bambina. Quando non c’era più spazio per le falsità e le menzogne, Borgia ha deciso allora di confessare cercando alibi. La sua versione racconta infatti che quel gesto, è avvenuto in seguito a dei continui ricatti della ragazza rumena, la quale minacciava di raccontare la loro relazione alla moglie.
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