Catania

Il Catania è in profonda crisi. Il club etneo ormai da tempo cerca acquirenti che possano salvare la società, messa addirittura in mora dai propri giocatori. La stagione si era rivelata più difficile del previsto anche in campo.

A complicare le cose, come se non bastasse, una tentata truffa da parte di un “fondo” americano. Nello specifico già da diversi giorni circolava voce dell’interesse di una cordata di americani rappresentanti della “Apache Corporation”.

Nella giornata di ieri è avvenuto un incontro tra Pulvirenti, degli avvocanti rappresentanti di Finaria – che cura la cessione – e un paio di individui: un avvocato del foro di Torino che sarebbe mandatario degli americani in compagnia di un ennese emigrato in America tempo fa.

Fin qui tutto regolare penserete, se non fosse che in primis i veri rappresentanti di Apache Coroporation non sapevano nulla e inoltre il sopracitato ennese si sarebbe presentato con un’identità falsa. E’ stato infine scoperto che il mandato di Procura che millantavano i due soggetti era falso. Dunque Apache non ha mai incaricato nessuno per trattare con il Catania.

Una situazione pazzesca, come confermato dallo stesso avvocato di Finaria: “Abbiamo incontrato questi personaggi, abbiamo scoperto che la procura a sostegno del mandato non era veritiera e che la persona che accompagnava questo legale aveva documenti di dubbia identicità”.

Un film che a Palermo è già stato visto. Come dimenticare i famosissimi inglesi che con tanto di David Platt al seguito, promisero di risollevare i rosanero. Come dimenticare i Tuttolomondo che con tanto di Albanese al seguito, promisero di non far fallire il club. Insomma, la Sicilia del pallone ancora una volta viene bistrattata e il rischio che ci sia un altro importante club a fallire è quantomai alto. Tanto poi alla fine a pagare realmente sono sempre i tifosi.

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