Il calcio è strano, ormai lo sappiamo tutti. In una partita puoi essere in largo vantaggio nel primo quarto d’ora ma hai sempre 90 minuti da affrontare. Un ribaltamento può verificarsi anche in linea generale, quindi nel percorso che fa una squadra nel passare degli anni. Due Natali fa, il Palermo era campione d’inverno in Serie B alle spalle del Frosinone. Poi i playoff e la doppia finale contro i laziali: il 2-1 al Barbera ha fomentato tutti in città, ma la rimonta avversaria e le relative vicende si sono rivelate decisive. Ad agosto il fallimento dell’U.S. Città di Palermo e la ripartenza dalla Serie D: un futuro diverso.

Una situazione simile la sta affrontando in Spagna il Deportivo La Coruña. Due stagioni fa il club non riesce a salvarsi in Liga ottenendo la terzultima posizione a 29 punti con la peggior difesa di tutto il campionato (76 reti subite). Una retrocessione anticipata per il distacco di 14 punti dal quartultimo Leganes. E’ sempre duro scendere di categoria, soprattutto se il club non se lo merita per tutta la storia e la tradizione che porta alle spalle. A proposito, quell’anno scende anche il Málaga e infine il Las Palmas.

Nella scorsa stagione in Segunda Division, Deportivo e Málaga sono le due favorite per la promozione finale. E invece, contro i pronostici, gli tocca affrontare la bagarre dei playoff. Salgono Osasuna e Granada, a -5 dal Málaga 3°; Deportivo nell’ultimo posto disponibile. Sono proprio il Depor e gli Boquerones ad affrontarsi in semifinale: 4-2 all’andata, 1-0 al ritorno e finale conquistata. Dall’altro lato del tabellone c’è il Maiorca di Budimir, ex Samp e Crotone, che batte la sorpresa Albacete con un complessivo 2-1. L’atto finale è tutto da seguire: il Depor riesce a gestire la gara d’andata e vince per 2-0 con i gol di Cartabia e Quique. Al Riazor è festa grande, anche perché al ritorno il Maiorca è chiamato a rispondere, e loro la Liga non la vedono da 6 anni. E pure l’impresa riesce capovolgendo il pronostico: uno dei protagonisti è proprio Budimir, a segno con Salva Sevilla e Prats. Al triplice fischio, il pubblico del Son Moix invade il terreno di gioco, come a Frosinone: le emozioni sono incontenibili per una seconda promozione consecutiva. Almeno un certo Rafa Nadal si è contenuto a festeggiare in tribuna.

Si torna al presente. Il Deportivo quest’anno deve salire e decide di ripartire con Juan Anquela in panchina. Il debutto stagionale al Riazor è positivo ma comunque sofferto: la vittoria per 3-2 all’Oviedo porta di nuovo l’entusiasmo e i primi 3 punti in classifica. Ma all’improvviso tutto gira nel verso sbagliato: 19 partite senza vittorie, di cui 9 pareggi e 10 sconfitte. Neanche il subentro in panchina di Luis Sampedro ha rivitalizzato la situazione: al suo debutto il Las Palmas trionfa per 3-0, proprio la squadra che retrocedette due stagioni prima assieme al Depor. Recentemente qualcosa sembra smuoversi ma sempre con il freno abbassato: Tenerife battuto 2-1 al 90′ su calcio di rigore e l’ultimo posto in classifica resta. Sono 7 i punti per raggiungere la salvezza, per un club che non ha niente a che vedere con questi scenari. Lo sappiamo tutti, il calcio è strano.

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