Lunedì sera l’Italia di Mancini giocherà al Barbera contro l’Armenia. Apriti cielo! Tifoseria spaccata, città spaccata. Andare o non andare al Barbera, questo è il dilemma.

La Nazionale Italiana viene identificata con la FIGC, col Palazzo del potere, con Gravina e tutti quelli che secondo il popolo del “non andare” hanno ostacolato il Palermo svantaggiandolo fino a decretarne la fine. E c’è dell’altro…Non è piaciuta al palermitano la decisione di far pagare un milione per l’iscrizione della squadra al campionato laddove le altre società pagano pochi spiccioli. Una prepotenza che da fastidio.

Italia sì Italia no, la terra dei cachi, avrebbero aggiunto Elio e le Storie Tese.
Un brano di sfida, di provocazione e di denuncia di un’Italia sempre alle prese con scandali, mafie, pizzo, malasanità, cattiva politica e che al mondo racconta invece il calcio, la pizza e gli spaghetti. E si respira qualcosa di analogo in questa diatriba che sta avvolgendo la città di Palermo sull’andare o non andare a vedere Italia-Armenia.

I sostenitori del no, oltre ad un messaggio preciso contro la FIGC, lamentano anche la pochezza delle sfide che la Federazione ha sempre proposto al Barbera: mai una Germania, Inghilterra, Spagna o Francia.

Sempre squadre di seconda o terza fascia.
E questo forse è argomento più interessante da dibattere.
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