In conferenza stampa si è presentato Silvio Baldini. Il tecnico del Palermo è ritornato sulla panchina rosanero dopo 18 anni. Tanti i temi trattati anche nella terza parte dell’incontro con i giornalisti: dalla rosa a sua disposizione all’entusiasmo dei tifosi. Ecco le sue dichiarazioni:

Le dichiarazioni di Baldini

“È logico che se un giocatore ha un ruolo non si può chiedere di fare altro, a meno che non siamo in emergenza. Se si sta bene un terzino fa il terzino. Io cercherò di mettere i giocatori a proprio agio, nella possibilità di esprimere il loro potenziale, sennò diventa complicato. Parlare del passato però mi viene difficile, non fa parte di me. Il Palermo di prima mi serve per lavorare, ma non è corretto commentare”.

Devo cercare di portare entusiasmo e professionalità, facendo capire ai giocatori che il calcio è ciò che di più bello hanno desiderato dalla vita. La passione deve essere un alimentatore. Devono comportarsi sotto qualsiasi ambito di conseguenza, trasferendo la domenica questi fattori in campo. Il Palermo non è del presidente né dell’allenatore, ma della città e dei tifosi. Il giocatore deve sapere che deve lasciare un ricordo indelebile, entrando nella storia. Per farlo deve essere fatto qualcosa di straordinario”.

“Nello staff ho portato anche un mental coach, Nicola Colonnata, con cui ho lavorato a Carrara. Ci darà un importante mano per fare capire ai giocatori che tutto dipende dalla testa. Ho visto che c’è una discrepanza tra casa e trasferta e ciò non deve esistere più. È una persona preparata e in questo fattore può essere d’aiuto”.

“Ogni partita è secca, può succedere di tutto. Se fai le cose per bene puoi ottenere risultati importanti, per cui vincere. Non guardo alla distanza con nessuna squadra. Il Cosenza ai play-off era arrivato sesto ed ha vinto, c’erano innumerevoli squadre più titolate. Il calcio non è una scienza esatta. C’è l’aspetto psicologico che determina il valore. Silipo? Qualche anno fa ha vinto con la Primavera della Roma. Ha grandi doti, ma va aiutato e sostenuto. Non va mortificato quando non riesce ad esprimersi. Se sentirà l’appoggio di tutti riuscirà a fare le differenze, perché ha le qualità tecniche per farlo”.

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