Di Benedetto

Stefano Di Benedetto è il nuovo allenatore della Primavera del Palermo. Quest’oggi il tecnico ha presentato la nuova stagione del settore giovanile rosanero in conferenza stampa insieme al responsabile Leandro Rinaudo e a Mario Alberto Santana, che si occuperà dei più piccoli.

LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER DI BENEDETTO

Ringrazio la società per questa possibilità. Ero libero sul mercato dopo due anni a Parma, ci siamo incontrati e si è concretizzato il tutto. La chiamata del Palermo è motivo di orgoglio. Apprezzo la fiducia che mi è stata data e cercherò di ricambiarla con tanta professionalità“. Così ha esordito mister Stefano Di Benedetto nel corso della conferenza stampa odierna. E sull’organico: “Ho visto le partite dello scorso anno. Ho valutato i 2003 e 2004, perché i 2002 sono andati tutti via. In tre settimane mi sono reso conto della bontà del lavoro fatto dal precedente staff e delle qualità dei ragazzi. Ho trovato massima disponibilità e ne sono felice. L’obiettivo è essere un serbatoio per la prima squadra, per cui vedere Mauthe, Misseri e Frisella lì è motivo di orgoglio. Siamo a disposizione di Filippi e c’è grande sinergia. Se dovessero rimandarceli per collezionare minutaggio andrà bene. Adesso si stanno allenando con giocatori importanti e questa esperienza gli tornerà utile“.

Il tecnico ha sostituito Antonello Capodicasa, che lo scorso anno aveva collezionato risultati importanti con i rosanero. “Ho grande rispetto per Capodicasa, ci conosciamo fin da quando ero piccolo. Io ero calciatore, lui già allenava. Ha grande esperienza. Non l’ho sentito telefonicamente perché ho voluto rispettare il momento particolare e delicato che sta vivendo, dato che si è ritrovato senza panchina. Magari ci sentiremo più avanti“. Infine, un commento sul girone in cui il Palermo Primavera è stato inserito: “Ho visto il girone C, ci sono tante squadre che nel settore giovanile hanno fatto sempre bene. Società blasonate come Bari, Catania, Avellino, Foggia e Paganese. Sarà tosta. Abbiamo due obiettivi. Il primo è a livello individuale cercare di migliorare i giocatori in rosa affinché possano tornare utili alla prima squadra. Il secondo è a livello collettivo quello di essere protagonisti nel campionato. Voglio rendere la squadra organizzata e riconoscibile“.

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