Solito Palermo arrembante e dominante, con i soliti cali di intensità questa volta però ben gestiti. Se volessimo essere maniacali nel giudizio questo sarebbe in poche parole il sunto della partita di oggi. Ottimi i primi 20 minuti di partita, fino al gol di Rauti, poi il calo di concentrazione che ha visto i rosanero abbassarsi, ma mai scomporsi dal punto di vista tattico: c’è sempre stato equilibrio, anche quando la Casertana cercava di alzare il proprio baricentro.

Se tanto bene ha fatto il Palermo dal punto di vista tattico e dell’attenzione, non lo stesso si può dire della cattiveria mostrata sottoporta. Dominante Lucca nei primi 15 minuti nel gioco aereo, ingenuo e confuso invece al tramonto della prima frazione quando servendo un cioccolatino a Valente, avrebbe potuto emulare (più o meno) il passaggio di Gilardino per Del Piero nella semifinale storica del 2006; il risultato però, è un tuffo pirotecnico del classe 2000′. Ancora: qualche protesta in più da parte di Kanoutè non guasterebbe, visto che quel pallone il senegalese non lo tocca mai e lo stesso Lucca, avrebbe firmato regolarmente quel 2-0 annullato senza motivo dal direttore di gara per presunto fuorigioco proprio dell’esterno rosanero. La pressione al direttore di gara è un fattore  in questa categoria.

E nel secondo tempo la poca concretezza schizza alle stelle: sia Rauti che Lucca sprecano incredibilemente e il risultato rimane fermo sull’1-0, se non fosse che poi, lo stesso Lucca, avesse trovato la zuccata vincente a 20 minuti dal termine. Ma sono questi i dettagli, le virgole, che poi rischiano di non far portare a casa una partita dominata, ben giocata, in linea con le ultime uscite prima di Foggia. E a proposito della trasferta pugliese: difficile capire già oggi, se la pessima prestazione sia stata soltanto un caso, così come è difficile capire se dopo questa vittoria, convincente per carità, il Palermo possa essere in grado di continuare. E questo perchè conosciamo più l’identità da casa che quella da trasferta, dove tutto cambia, dove forse, si deve saper vincere anche giocando male. E il Palermo, questo, non lo sa fare ancora.

Oggi parliamo comunque della vittoria più matura in assoluto, ogni momento della gara è stato capito e ben interpretato. Costruita, dunque, la prima base del filotto tanto ricercato dopo la disfatta pugliese. Contenti, perchè sono 3 punti, ma per sorridere serve tempo. Bisogna aspettare che le domeniche passino e i risultati siano sempre questi, sopratutto nelle trasferte che preoccupano maggiormente. La sensazione è che questa squadra se non gioca bene non vince e a volte, anche quando arrivano le prestazioni non si portano a casa i tre punti per sfortuna o episodi sfavorevoli. In trasferta, quando non è possibile dominarle le partite (o comunque è più complicato farlo) i rosa vanno in difficoltà, senza avere altre idee di calcio.

Quel che è certo, è che la vittoria di oggi è forse la più convincente, sopratutto dal punto di vista della maturità. Zero rischi e partita gestita come fanno le grandi squadre. Il giudizio è parziale, la visione è a 180° gradi, aspettando il piano B da trasferta e un nuovo, convincente, filotto.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui