Serie B – Il mercato di gennaio si avvicina e mai come quest’anno rischia di essere decisivo per tante squadre al di là di quelli che saranno i reali movimenti di mercato.
Cosa vogliamo dire? Alcune squadre proveranno a rinforzarsi ma molte dovranno fare i conti anche con i giocatori in scadenza di contratto. Un problema non da poco che riguarda praticamente tutte le squadre di vertice fatta eccezione per il Palermo.
Ma proviamo a spiegarci meglio.
In questo mercato di gennaio c’è un tema che forse prevarrà sugli altri, ovvero quello dei giocatori in scadenza a giugno. Parabola significa che se le società non troveranno l’accordo per un rinnovo li perderanno a zero. Il che significa molto semplicemente che qualche società potrebbe pensare anche di cedere chi andrà in scadenza, e non avrà voglia di rinnovare, per fare cassa.
Abbiamo quindi analizzato la situazione in casa delle prime sei della classe, ovvero le squadre che al momento sembrano essere le uniche a poter lottare per i primi due posti.
Ed è venuto fuori un quadro davvero interessante che vede un totale di ben sessantatrè giocatori, fonte Transfermarkt, che dal 1° gennaio saranno liberi di firmare con una nuova società con la quale giocare dalla stagione successiva.
Certo tra questi sessantatrè giocatori ci sono quelli che andranno in scadenza al 30 giugno perché semplicemente in prestito nella società in cui giocano attualmente, e per la precisione parliamo di venticinque di essi.
Ma vediamo nel dettaglio la situazione delle singole società in ordine di classifica e parlando per ultimo di quello che accade in casa rosanero.
La capolista Frosinone è quella messa peggio. Da sempre la società ciociara basa il suo mercato principalmente sui prestiti tant’è che i giocatori che a giugno torneranno alle rispettive società saranno ben nove ai quali si aggiungono cinque elementi in scadenza di contratto.
Giocatori dai nomi pesanti se è vero che ben sette di questi sono stati impiegati nell’ultima gara tra titolari e subentrati.
Non va meglio in casa Monza dove i giocatori in scadenza a giugno sono undici, tre di questi per fine prestito. Elementi che sono tutti o quasi indispensabili se è vero che di questi ben sette hanno giocato sin qui almeno dieci partite e sette di loro sono stati protagonisti nel match perso contro il Venezia.
Nove, tre i prestiti, i bianconeri del Cesena liberi a giugno. Giocatori importanti tra i quali il portiere Klinsmann, Ciervo, Bastoni e Diao.
Complessa la situazione anche in casa Venezia dove tra i dieci giocatori in scadenza ci sono quattro prestiti. Elementi di sicuro affidamento tra i quali Busio, Svoboda, Sverko, Haps e Duncan oggi di proprietà della società lagunare potrebbero salutare se non troveranno un accordo.
Secondo per numero di giocatori che potrebbero cambiare aria il 30 giugno del prossimo anno è il Modena. Quattro coloro che andranno via perché in prestito e otto quelli cui scadrà il contratto. Tra questi, nove hanno sin qui giocato e ben sei sono dei titolarissimi tra le fila dei canarini che se non troveranno una soluzione saranno costretti ad una vera e propria rivoluzione al termine di questo campionato.
E arriviamo in casa Palermo dove la situazione è in assoluto la migliore tra tutte con appena sette giocatori contrattualizzati al 30 giugno 2026.
Situazioni tutte abbastanza semplici. E’ vero che ci sono due titolari quali Joronen e Bereszynski, arrivati da svincolati, e con i quali non ci sarà alcun problema qualora il Palermo decidesse di puntarci per il futuro, ma anche Avella e Gomis che a gennaio potrebbero chiedere di andare a giocare e quindi essere ceduti. Gli altri tre sono i prestiti Gyasi, ma solo per via della formula con la quale è stato ceduto dall’Empoli al Palermo, e i giovani Veroli e Giovane che potrebbero far ritorno a Cagliari e Bergamo.
Cosa accadrà quindi a gennaio? Impossibile dirlo ma non sono da escludere partenze eccellenti per due motivi, ovvero, come detto in precedenza, o economico e quindi per far cassa e non perderli senza incassare un euro o perché costretti dalle richieste degli stessi di andar a giocare altrove, magari in categoria superiore.
Di certo ne vedremo delle belle se le società non avranno la forza per resistere alle richieste.
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