Lucioni: “Dionisi? Non mi ha nemmeno chiamato al telefono”
Fabio Lucioni, difensore 37enne del Frosinone, riflette sul futuro della sua carriera con una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Dopo una salvezza definita da lui stesso “Un capolavoro che vale quanto uno scudetto”, il giocatore si trova a un bivio tra il continuare a giocare o intraprendere una nuova strada.
Le parole di Lucioni
Sul futuro: “Allenatore?Ho iniziato a studiare da d.s. proprio perché mi immagino solo in un ruolo dirigenziale”.
Lucioni guarda con ammirazione all’esempio di Valerio Di Cesare e cita anche il Lecce come modello virtuoso. “Ho un’enorme stima per Trinchera e Corvino. A Lecce rimanere in A equivale ad andare in Champions”.
Su Palermo e Dionisi
Nonostante l’idea di un ritiro imminente, dice: “Non tengo alle celebrazioni, se smetto lo farò anche in maniera silenziosa”. E ricorda con orgoglio le otto presenze nel finale di stagione con il Frosinone, giudicandole fondamentali per la salvezza.
Su Palermo e Dionisi: “Non c’è stata nemmeno una telefonata da parte sua nonostante parlasse sempre di trasparenza. Prima della partita al Barbera ci siamo salutati come si fa tra componenti delle panchine, poi a fine primo tempo si è avvicinato per parlarmi e gli ho detto che non era il momento. È finita lì”.
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