
Serie A, Bonacina colpisce ancora: polemica per il rigore concesso
I tifosi del Palermo lo ricorderanno, anche perché meno di un mese fa ha arbitrato un incontro rimasto impresso nella memoria. Stiamo parlando del fischietto Kevin Bonacina e in particolare della sua direzione di gara nella sfida del Barbera del 31 gennaio scorso. I rosa persero il match contro il Pisa per 1-2 ma le polemiche sull’arbitro non mancarono. A finire sotto i riflettori fu una decisione alquanto discutibile.
Il ricordo di quel Palermo-Pisa
Al minuto 52, l’attaccante del Palermo Le Douaron, lanciato a tu per tu col portiere, riuscì a conquistare lo spazio davanti a Canestrelli. Il difensore nerazzurro lo trattenne vistosamente per la maglia finendo per buttarlo giù. Ma l’arbitro della sezione di Bergamo lasciò proseguire l’azione. Non arrivò nessun provvedimento e a quel punto i calciatori rosanero protestarono per un mancato rosso (da ultimo uomo) e conseguente rigore. E se in quell’occasione Bonacina decise di continuare imperterrito, ieri si è reso protagonista dell’ennesima decisione che ha scatenato non poche polemiche. Non certamente la prima nella sua carriera.
Serie A: la decisione di Bonacina che fa discutere
” Non si può dare un rigore così, non esiste. Questo rigore è da arresto“. Così ad esempio si è espresso l’allenatore del Lecce Giampaolo sull’accaduto. Bonacina richiamato dal VAR, ha assegnato un penalty alquanto generoso per una sbracciata che, vista e rivista, si fa fatica a considerare fallosa. Sembra piuttosto un modo naturale di voler prendere posizione da parte del giocatore del Lecce su quello dell’Udinese. Vedremo se dopo un errore simile verranno presi provvedimenti nei confronti dell’arbitro classe ’93.
L’arbitro bergamasco è entrato di recente “tra i grandi del settore”, ma non per questo è stato esente da critiche, vivendo il peggior momento della sua ancora breve carriera. Il 13 giugno 2023 ha arbitrato la finale play-off d’andata tra la squadra della sua città d’origine, Lecco, e il Foggia. La designazione della sfida, vinta proprio dai nerazzurri, mandò su tutte le furie i tifosi pugliesi, convinti di aver subito diversi torti arbitrali durante la gara. Tant’è che andarono in massa a provocare e a ricoprire di insulti l’arbitro sui social, scoprendo solo successivamente di aver preso di mira un omonimo.
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