Catanzaro-Palermo: segui con noi la gara con le riflessioni live…
Questa non è una cronaca testuale della partita ma un racconto, riflessioni, sensazioni a caldo, mentre la palla rotola. Poca tecnica e più emozioni parlando anche dell’atmosfera che si respira. Andiamo a cominciare..
Il Palermo è cresciuto davvero? La promozione diretta è ancora possibile? I nuovi arrivi possono contribuire ad alimentare il sogno dei tifosi rosanero? La squadra ha preso la strada della continuità da tempo cercata? A questa e forse ad altre domande dovrà rispondere il match del Ceravolo contro la matricola terribile Catanzaro.
Per una partita dal sapore di scontro diretto, Corini decide di mandare in campo Ranocchia e giocarsela pure con Di Mariano titolare al posto di Insigne. Confermate le voci di Soleri al posto di Brunori squalificato, che sarà perfino capitano: per il resto stessi uomini dell’ultima gara col Modena o col Cittadella.
Formazione: Pigliacelli, Graves, Nedelcearu, Ceccaroni, Lund, Ranocchia, Gomes, Segre, Di Mariano, Di Francesco, Soleri (cap.).
Secondo tempo:
49′ – Vabbè almeno questa volta non si è perso. Portiamo a casa un pareggio che consente di tenere a distanza il Catanzaro. Possiamo dire che al 25′ le squadre hanno smesso di giocare? Si possiamo dirlo, probabilmente nessuna delle due voleva rischiare la sconfitta ed i ritmi si sono abbassati vertiginosamente dando vita a 20 minuti finali piuttosto noiosi. Ma dopo la batosta esterna di Cittadella, non perdere uno scontro diretto era importante.
40′ – C’è poco da raccontare, partita bloccatissima e sensazione che il pari vada bene ad entrambe. Corini toglie Ranocchia (perchè ammonito) il migliore dei rosa e mette Coulibaly. Toglie Di Francesco per Insigne e Soleri per Mancuso che subito ha una palla tipo Soleri in scivolata col Modena ma arriva con un millesimo di secondo di ritardo. E si prosegue con le stesse povere trame da entrambe le parti. Ritmi bassissimi
20′ – Molto poco dopo il pareggio dei rosanero: due occasioni, una per parte ma abbastanza casuali. Quasi un autogol del Catanzaro (palla sul palo) e intervento di Gomes sulla linea anche se Pigliacelli sembrava poterci arrivare. Onestamente non una gara indimenticabile, da entrambe le parti. Meglio il Catanzaro visto all’andata.
3′ – Sempre lui, sempre Segre e sempre di testa. Pareggia il Palermo e questo è il migliore inizio per poter giocare la ripresa con la dovuta scioltezza e con la mente meno assillata
Primo tempo:
47′ – dopo 2 minuti di recupero si va negli spogliatoi con i padroni di casa in vantaggio; probabilmente hanno raccolto di più di quanto seminato. Solito Palermo che si spegne dopo 25 minuti e reagisce allo svantaggio soltanto all’ultimo minuto con un paio di buoni traversoni in area. Buono l’approccio alla gara di Ranocchia forse l’unica nota positiva di questi primi 45 minuti caratterizzati solo dalla incredibile occasione sprecata da Soleri in apertura. Poi il nulla e solita prestazione anonima.
40′ – il vostro cronista tace semplicemente perché non c’è niente da raccontare se non sempre la stessa tristissima musica. Il Palermo non ha nemmeno una reazione d’orgoglio dopo aver subito il gol del Catanzaro
28′ – E col Palermo il frittatone è sempre dietro l’angolo e in una situazione di mischia anche grazie ad una carambola fortuita il Catanzaro passa immeritatamente in vantaggio dopo non avere praticamente fatto nulla per 30 minuti ma purtroppo questo è il Palermo di quest’anno
20′ – Il Palermo comincia in maniera pimpante e prende le redini della gara aggredendo molto alta la difesa del Catanzaro. Un buon inizio come abbiamo visto tante altre volte. Speriamo che questa volta l’inizio sia seguito anche da una buona tenuta per tutti i 90 minuti e non si esaurisca dopo i tradizionali 20 -25
7′ – E poi succede che l’ex portiere rosanero Fulignati miracolosamente nega il gol a Soleri tutto solo ma forse è più l’errore dell’attaccante rosanero che non la prodezza del portiere calabro.
5′ – Primi minuti di studio intenso. Non succede nulla e la cosa più emozionante è il minuto di silenzio in memoria di Gigi Riva
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