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Di padre in figlio, da Copenaghen a Palermo col rosanero nel cuore

“I presidenti passano, gli allenatori passano, i giocatori passano ma il Palermo rimane”. Delio Rossi, ex tecnico rosanero, aveva espresso questa parole nel momento del suo primo addio dal Palermo. Parole forti, che ricordano come la fede e la passione per una squadra non possano essere intaccate, anzi resistano a tutto. Una frase che oggi ha ancora più forza, se si pensa ai tantissimi tifosi ieri allo stadio Tardini. Più di 3300 solo nel settore ospiti, senza contare gli altri presenti nei diversi settori.

Riccardo e Joshua, il rosanero annulla la distanza tra Copenaghen e Palermo

La passione per i colori rosanero è tornata a brillare. Una “fede” che va oltre i confini territoriale, e che spesso si tramanda nelle generazioni. È il caso di un duo di tifosi che ieri erano presenti allo stadio Tardini. Riccardo e Joshua, rispettivamente padre e figlio, vivono a Copenaghen ma ieri, per amore dei colori rosanero, avevano percorso più di 1500km per supportare il Palermo. Riccardo è palermitano doc, mentre Joshua è danese ma nel sangue la passione per il club di Viale del Fante. Una storia di radici profonde la loro, che ha resistito alla distanza e al tempo e che appunto si tramanda.

Parma ieri è stata solo la prima tappa per padre e figlio, che saranno presenti anche per la partita contro il Cosenza di pasquetta. Una settimana dedicata ai colori rosanero, con un piccolo passaggio anche allo stadio Olimpico per assistere al match della Roma. Per Riccardo e Joshua, inoltre, non è stata la prima trasferta. Lo scorso anno, infatti, avevano programmato di essere presenti anche al derby in casa contro il Catania, saltato solo a causa del fallimento degli etnei.

Padre e figlio col rosanero nel cuore

Quest’anno si sono rifatti, come ammettono loro stessi, dedicando una settimana alla loro squadra del cuore. Due generazioni diverse, ma legate dallo stesso amore. Da una parte Riccardo con una vecchia maglietta rosanero col vecchio stemma, dall’altra Joshua che invece indossa quella del capitano di oggi, Matteo Brunori. La loro passione li ha spinti da Copenaghen a Palermo, passando per Parma perché i colori rosanero possiedono il dono di rendere piccola ogni distanza.

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