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Palermo – Crisi rosanero: cosa può dare una svolta

Il Palermo di Corini sta raccogliendo una serie preoccupante di record negativi, dall’astinenza di gol, alle sconfitte consecutive, ai punti conquistati o alle gare interne perse in solo 8 giornate di campionato. Che la squadra sia in un periodo molto buio è scontato ma non bisogna abbattersi o gettare la spugna. E’ ora di reagire, compattarsi, anche se per la verità l’occasione era già la gara di Terni. Ma adesso arrivano due gare bivio, da sfruttare al massimo, due opportunità da non perdere per risalire una classifica che scatena angosce a società e tifosi.

Sarebbe auspicabile che la società si facesse sentire

La prestazione in terra umbra è di quelle da far cadere le braccia, perché non è un fatto isolato ma l’ennesima. Tuttavia  bisogna archiviarla, rifletterci tanto tanto e provare a ripartire. E per farlo c’è bisogno di una svolta, più che altro di uno scossone. C’è bisogno di profondi cambiamenti perché insistere sempre con la stessa musica rischia di diventare pericoloso, per se e per gli altri, intesi come tecnico e tifosi.  Corini sa benissimo che anche la pazienza della nuova proprietà può finire e sa benissimo che le prossime due gare saranno fondamentali. Per la verità lo sarà la prima col Pisa perché in caso di esito infausto, probabilmente la sua permanenza sarebbe ad altissimo rischio. Insomma, far bene col Pisa per arrivare al Cittadella.

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Dicevamo c’è bisogno di una scossa, di profondi cambiamenti perché finora certe scelte non hanno giovato per niente. Ed allora i cambiamenti, oltre che mentali,  possono essere solo di due tipi: nel modulo e soprattutto negli interpreti da mandare in campo. Il tecnico rosanero, coerentemente, ha voluto finora insistere sul suo progetto tattico e di giocatori. Adesso forse è il caso di provare altro. Siamo certi che Corini stesso si stia interrogando sulla migliore soluzione possibile, insomma che le stia pensando tutte per uscire da queste acque stagnanti. Nulla da dire sulla passione e sulla dedizione che l’ex capitano rosanero sta mettendo in questa avventura. Fossimo in lui però, anche come segnale forte e come sfida, qualcosa cambieremmo. Più di qualcosa onestamente.

Tante belle parole… e poi è finita a fischi e …

Visto che ha provato diverse soluzioni tattiche con la difesa a quattro, perché non tentare una rivoluzione passando ad un canonico 3-5-2 o a un 3-4-1-2 ? Ma al di là dei moduli e della zolletta di terreno da occupare, che a volte lascia il tempo che trova, sono i giocatori da impiegare il vero cambiamento da fare. In tanti, troppi, non stanno rendendo come dovrebbero e come giustificherebbe l’investimento societario. E allora l’ipotesi di concedere qualche giorno di riflessione in panchina potrebbe essere molto costruttiva. Rispolverare Damiani, Broh, Valente, Soleri,  potrebbe servire. E Accardi? Perché no? Tanto è difficile immaginare  che possano fare peggio di chi ha giocato finora…

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1 commento

  1. il problema del Palermo non è il modulo ma come viene interpretato,se con il 4-3-3 i terzini non si sovvrapongono e di conseguenza gli esterni offensivi stanno sempre larghi ed a centrocampo non c’è un profilo che s’inserisce ed è in grado di rubare palla e far ripartire l’azione è difficile creare un gioco fluido ed occasioni da reti.
    Se corini vuole tenersi stretta la panchina rosanero deve fare un cambio radicale ,innanzitutto mettere uno tra broh o Gomes a centrocampo che sono gli unici in rosa con caratteristiche d’interdizione,accentrare buttaro levando marconi ed abbassare elia come terzino destro ruolo che aveva ricoperto l’anno scorso al benevento e specificare agli esterni offensivi di giocare più vicino a brunori che attualmente brancola nel vuoto.

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