La versione on-line del “Corriere dello Sport” di ieri riporta un articolo di Alessandro Baretti che potrebbe scatenare la fantasia dei tifosi rosanero. Nell’articolo si legge infatti che diverse realtà sono interessate all’acquisizione del Palermo e che molti imprenditori si sono avvicinati a Mirri. Due gruppi in particolare avrebbero grandi capacità finanziarie per riportare in alto la formazione rosanero e ricominciare un ciclo vincente per il club siciliano. Nell’articolo si legge che il presidente Mirri ha proposto a Nunzio Alfredo D’Angieri, a capo di un fondo di famiglia del valore di 21 bilioni di euro (ossia 21 miliardi di euro), l’ acquisto del club rosanero. Sul giornale le parole di D’Angieri che svela come assieme ad uno degli avvocati del fondo ha valutato la proposta ritenendola interessante. Ma ci sarebbero due condizioni a frenarlo: la prima il fatto che il City Group sia interessato al Palermo. La seconda è legata al nome di Gaetano Armao, attuale assessore regionale con cui il fondo ha pessimi rapporti. Se dovesse diventare sindaco per il fondo sarebbe una grossa difficoltà nel procedere serenamente.

Le parole di D’Angieri

Nel frattempo, come detto, D’Angieri starebbero facendo sul serio e avrebbe già avuto un incontro con Dario Mirri, il quale vorrebbe avviare una vera e propria trattativa con l’imprenditore di origini piemontesi e siciliane. Il numero uno del fondo di famiglia interessato al Palermo (e qualche anno fa anche al Torino di Urbano Cairo) ha detto: “Io sono arrivato da Londra e con Giancarlo Cipolla, uno degli avvocati del fondo, abbiamo valutato la portata dell’affare. Interessante anche in considerazione del fatto che si potrebbe realizzare il progetto di riqualificazione dello stadio, tanto che avremmo anche già pensato al presidente, mio cugino Federico Ferro. Tuttavia due variabili ci hanno fin qui frenato: il fatto che il City Football Club abbia ugualmente manifestato interesse ad appoggiare Mirri, e la potenziale elezione di Gaetano Armao, attuale vicepresidente e Assessore della Regione, a Sindaco di Palermo: avendo con lui un pessimo rapporto, sarebbe difficile procedere. Detto questo io sono di origini piemontesi e siciliane (tanto che è da tutti conosciuto come Pupi, ndr), quindi mi sta a cuore il destino del Palermo, e penso che un gruppo come quello che tra le altre guida il City possa fare il meglio, per la società”.

(puntualizziamo che Gaetano Armao non è canditato alla carica di sindaco – ndr)

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Il Palermo interessa eccome

Insomma il Palermo interessa eccome. Dario Mirri ha garantito la continuità societaria dopo il fallimento del 2019, ma se c’è un momento giusto per vendere, pare possa essere proprio questo. Alle porte, ci sono la Football City Group dello sceicco Mansur e il fondo di famiglia di Nunzio Alfredo D’Angieri, con capitale di 21 bilioni. Entrambi i gruppi non avrebbero certo difficoltà, ha sottolineato ancora il Corriere dello Sport – a coprire i 2,35 milioni di euro che Dario Mirri dovrebbe all’ex socio Di Piazza (per cui vi è un contenzioso ancora aperto).

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