Taccone duro sul caso Salernitana
Uscite durissime quelle di Walter Taccone, che ai microfoni del Corriere dello Sport, si scaglia sui principali protagonisti del caso salernitana: Claudio Lotito e Gabriele Gravina. L’ex presidente dell’Avellino ha raccontato dei retroscena di questa estate inerenti alla possibile cessione della Salernitana: “Io in tempi non sospetti ho presentato a Lotito amici. Prima che iniziasse il campionato ho portato un fondo australiano, il commercialista ha parlato direttamente con il presidente Lotito. Presentati da parte sua 45 milioni di euro. Ovviamente bisogna traslare il discorso a luglio. Lotito avrebbe potuto vendere il titolo e la Salernitana avrebbe potuto beneficiarne. Lotito voleva 80 milioni, una cifra paradossale per una squadra che non aveva giocatori di proprietà, che incassava solo 30 milioni dalla FIGC”.
Taccone si è espresso con parole al veleno anche sul presidente della FIGC, Gravina. Una vera e propria accusa legata anche ai passati screzi relativi ai tempi del fallimento degli irpini: “Il presidente Gravina di por**te ne ha fatte parecchie. Quando non era il presidente della FIGC ma della Lega Pro: chiesi di iscrivere l’Avellino in Serie C, la squadra non era fallita, ma lui non mi rispose neanche. Poi quando hanno dato un altro titolo avrebbero dovuto chiamare me, sarei ripartito dalla Serie D, però comune e provincia hanno deciso di farmi sparire perché davo fastidio”.
Sulla possibilità di acquistare la Salernitana
Taccone ha infine parlato della possibilità di acquistare la Salernitana, ma la sua risposta è stata categorica: “Io nuovo presidente della Salernitana? Sono un avellinese purosangue, non potrei mai fare il presidente salernitano. Il mio cuore è biancoverde, bisognerebbe fare un trapianto. Non lo farò per due motivi perché non ho né possibilità né capacità di gestire una squadra di Serie A. Questo accostamento è vecchio”, ha così concluso.
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