Palermo

Il Palermo si è presentato ad Andria con la “non voglia” di imporre il proprio gioco, nel senso che l’orchestra di Filippi ha dimostrato fin qui di non avere una musica propria, un gioco organizzato e di squadra sopratutto dal punto di vista offensivo. In terra pugliese però si è vista la solita organizzazione difensiva, la stessa che ha portato i rosanero alle 2 vittorie e un pareggio nelle ultime 3 gare di campionato (un pareggio tra l’altro non banale contro l’Avellino).

Marconi, comandante della difesa

Organizzazione difensiva che ha visto Marconi assoluto protagonista, di ritorno in campo dopo l’infortunio. Comandante della difesa a 3, che diventava a 5 quando la palla l’avevano gli avversari. Frutto del 3-5-2 mascherato schierato da Filippi che non ha voluto rinunciare a nessuno dei suoi 3 centrocampisti (De Rose, Odjer e Dall’Oglio) sacrificando però Silipo sulla trequarti. Una mediana che si declinava, ci è sembrato di capire, in un 3-2 con Odjer e Dall’Oglio molto alti in fase di pressing e fantasisti negli ultimi 30 metri.

Palermo cinico e spietato nel primo tempo

Il primo tempo è stato molto equilibrato, molto combattuto sopratutto a centrocampo e con poche palle gol da segnalare. Al 25′ è arrivato l’episodio che ha sbloccato il match: sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Dall’Oglio la palla viene spizzata da Almici che serve Brunori dentro l’area; l’ex Virtus Entella si gira in un fazzoletto e calcia col sinistro bucando l’incrocio dei pali. E’ il 5° gol per il centravanti rosanero, il più prolifico della squadra (il 2° è Soleri a quota 4 gol). Dopo il vantaggio gli ospiti hanno gestito piuttosto bene il primo tempo, rischiando poco o nulla e sfiorando il gol del raddoppio con un tiro da fuori area di Fella, servito bene da De Rose in una situazione di contropiede.

Da un esterno all’altro, il Palermo azzanna il macth

Nel secondo tempo la Fidelis Andria ha provato ad alzare il baricentro ma il Palermo è stato ordinato, come per tutta la partita, e non ha concesso grosse occasioni. Al 63′ i rosanero azzannano la partita in contropiede: Fella scarica sulla sinistra per Valente che col sinistro pesca l’esterno opposto, Almici, che non deve far altro che spingere il pallone in porta. Da esterno a esterno, da un quinto all’altro. Il più classico dei gol prodotti dal 3-5-2, che oggi ha funzionato benissimo. Come è logico che fosse, la squadra ospite si è abbassata parecchio dopo il gol del raddoppio e, frutto forse della stanchezza, ha concesso qualcosa di troppo agli avversari. Prima Casoli ha calciato dentro l’area di rigore trovando però la deviazione decisiva di Perrotta, poi Di Piazza (palermitano) ha calciato alto dal limite dell’area di rigore.

La gara migliore della stagione per testa e fisico

In contropiede il Palermo ha continuato però a spaventare la retrogugardia avversaria. E’ stato ancora Odjer a recuperare un pallone (il 100° di una gara straordinaria) e a servire un inesauribile Valente che ha messo l’ennesimo pallone utile in mezzo all’area di rigore: a raccogliere la sfera è stato Almici che con un tocco fortuito fornisce un pallone comodo a Soleri, il cui piattone è finito alto. I rosanero sono sembrati in palla per tutta la partita. E’ stata forse la gara migliore dal punto di vista mentale e fisico. Quella in cui la squadra di Filippi ha capito ogni momento della partita, con una mentalità da squadra adatta a stare  nei piani altissimi della classifica. I cambi del tecnico di Partinico hanno poi messo in ghiaccio il match: Luperini per Dall’Oglio e Crivello per Valente, senza cambiare l’ordine tattico dato dal 3-5-2 iniziale. Un centrocampista per un altro, un esterno per un altro (anche se molto più difensivo del primo).

L’altra chiave di Filippi apre al 2° posto

Il risultato non cambierà più, i rosanero sono 2° in classifica. Non con il bel gioco ma con l’organizzazione, non con l’estetica ma con la pragmaticità. Nessuno, dica che oggi la squadra ha vinto perchè di fronte c’era una squadra di Serie D, perchè non sarebbe giusto. I rosa hanno vinto con merito e con la testa. Cosa che non gli era riuscita, ad esempio, con altre neopromosse (Messina, Taranto). Nessuna partita è scontata, nessuno aveva mai detto che sarebbe stato facile. Che poi il Palermo lo abbia fatto sembrare è cosa ben diversa. Con questa cattiveria e con i risultati di giornata, che hanno visto cadere Bari e Taranto e inciampare il Monopoli, è lecito per i tifosi sognare un po’ di più. Servirà non abbassare la guardia, ma certo è che questa è stata una delle migliori prestazioni della stagione. E chissà che il 3-5-2 non possa diventare una chiave, una delle tante, che Filippi sta provando ad utilizzare per aprire le porte della promozione. Dimostrando apertura mentale e intelligenza.

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1 commento

  1. Dico a Cangemi di finirla con le critiche a Filippi, è vero non ce gioco, ma quali squadra giocano bene in serie C? Adesso bisogna portare entusiasmo, servono i tifosi allo stadio, bisogna fare più punti possibili fino allo scontro diretto con il bari a dicembre.

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