Catania

Il Calcio Catania, dal punto di vista societario, non sta vivendo un bel periodo, dato che è nel mezzo di una grave crisi finanziaria. Negli ultimi mesi quest’ultima è peggiorata, con la società etnea che ha dovuto fare immensi sforzi per iscriversi al campionato di Serie C. Difatti la Sigi, società detentrice del titolo sportivo, ha fatto appello ai tifosi per raccogliere quanto bastava per l’iscrizione al campionato.

CATANIA, MAUGERI ESCE DAL CdA

Nelle ultime settimane, però, i problemi si sono intensificati, dato che i giocatori hanno messo in mora la società per il mancato pagamento degli stipendi. Inoltre a peggiorare il tutto è l’uscita dalla Sigi, dopo l’ultimo Consiglio di Amministrazione, di Angelo Maugeri. Quest’ultimo sta a capo della società Ecogruppo Italia S.r.L, che nell’agosto 2021 ha versato nelle casse del Catania 285 mila euro. Maugeri ha fatto intendere come la via del fallimento sia l’unica per risolvere la grave situazione della società etnea.

CHE COSA PUO’ SUCCEDERE AL CATANIA?

Sono davvero pochi i casi di società fallite con il campionato in corso d’opera. Ma bisogna specificare che il diritto sportivo prevede una fattispecie che, nonostante il fallimento, faccia mantenere il titolo sportivo alla società “caduta in disgrazia” fino al termine della stagione. Anzitutto bisogna analizzare quelli che sono i requisiti affinché una squadra possa essere ammessa o possa continuare a giocare in un campionato professionistico ovvero: il pagamento di tutti i debiti nei confronti degli enti federali; l’avvenuto pagamento delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali relativi agli stipendi dei tesserati; il pagamento Iva, Ires, Irpef, riguardanti determinate annualità; il ripianamento dei bilanci eventualmente in perdita; la certificazione del bilancio da società di revisione. Quello che ci si chiede è come sia possibile che la società di vigilanza della F.I.G.C, la Covisoc, abbia accettato la richiesta di ammissione del Catania data la grave situazione finanziaria già di allora.

Il legislatore federale ha delineato un meccanismo di conservazione provvisoria del titolo sportivo. Gli effetti della revoca dell’affiliazione alla Federazione conseguenti allo stato di insolvenza, infatti, non sono necessariamente immediati e il titolo sportivo può essere temporaneamente congelato fino al termine del campionato in corso qualora la società calcistica insolvente prosegua provvisoriamente la propria attività d’impresa. Il titolo sportivo può essere attribuito ad altra società con delibera del Presidente Federale della FIGC, a condizione che tale nuova società, con sede nello stesso comune della precedente, dimostri prima del termine del campionato in corso di: aver acquisito l’intera azienda sportiva della società fallita; aver ottenuto l’affiliazione alla F.I.G.C; essersi accollata ed aver assolto tutti i debiti della società fallita.

IL CASO ASCOLI COME POSSIBILE IPOTESI PER IL CATANIA

Quest’ultima via potrebbe salvare le sorti del Catania Calcio. Il fallimento difatti non significa automaticamente Serie D. Nel 2013 l’Ascoli, iscritto in Serie B, è fallito a campionato in corso. Nonostante ciò la società fallita è stata ceduta ed ha potuto continuare la stagione. La società marchigiana tutt’oggi disputa il campionato di Serie B e non è stata mai esclusa dal professionismo. Chissà se al Catania può spettare la stessa sorte…

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