Palermo – Per grazia ricevuta.
Tre punti utili, utilissimi in classifica, e basta. Due punti recuperati al Bari e basta. Prendiamo questi tre punti e guardiamo avanti senza pensare troppo alla partita ed alla prestazione. Perché oltre ai tre punti col Francavilla resta poco da prendere. La Virtus Francavilla ha fatto pentole e coperchi e grazie anche ad una distrazione arbitrale, dal punto di vista del risultato, è stata una serata magica. O forse più che magica, miracolosa.
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È vero, non scordiamolo, questa è la serie C: gare sporche vinte grazie anche ad una disattenzione degli avversari o ad un regalo eclatante come quello capitato sui piedi di Brunori. Resta tuttavia l’impressione generale di una squadra che ancora non riesce a convincere, a svoltare. Senza quel regalo probabilmente sarebbe stata una gara avviata verso il pari perché fino a quel momento il Palermo non aveva giocato quella gara gagliarda e di cuore che ci si aspettava alla vigilia.
L’essere rimasti in 10 non è un alibi ma un’aggravante perché falli di quel tipo a centrocampo sono soltanto segno di colpevolezza e non possono dunque essere utilizzati come alibi. Per onestà intellettuale bisogna dire che fino a quel momento e cioè alla mezz’ora del primo tempo il Palermo non aveva costruito una sola azione. Se questa era una gara a cui si chiedevano tante cose e che doveva dare diverse risposte dopo la figuraccia di Torre del Greco, purtroppo non le ha date. Le perplessità rimangono, le nuvole pure.
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Diciamo che le vittorie fanno sempre bene ma prima di poter dire che la squadra è guarita bisogna ancora aspettare prestazioni migliori. A cominciare dalla trasferta di Vibo Valentia, contro una delle squadre con meno punti in classifica. Dove si spera in quella svolta, in quel cambio di passo che questa sera non si è visto, ne prima ne dopo l’espulsione di Perrotta. Solo per puntualizzare…
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Cangemi lei è troppo critico con Filippi, se vuole vedere il bel gioco si guardi la champions league. Il francavilla per 60 minuti ha giocato in superiorità numerica e non ha fatto nemmeno un tiro in porta.
Ogni partita è diversa, devono essere i giocatori a correre e dare tutto. Perché con le squadre di alta classifica facciamo punti e con le piccole perdiamo? Se siamo scarsi avremmo dovuto perdere pure con le grandi, il problema è caratteriale, la società a gennaio deve rinforzare la squadra con un paio di giocatori soprattutto in difesa per sostituire peretti, marong e lancini.
Squadra figlia di una società onesta ma povera economicamente e allenatore figlio della congiuntura determinata dagli errori di Castagnini e Sagramola. Mettiamoci poi l’addio dell’inutile di Piazza e il covid e si chiude il cerchio.