Nel mondo del calcio, la personalità e la grinta, sono due variabili molto importanti nell’incidenza sulla gara.

Il carattere del giocatore spesso, accompagnato a doti tecniche e tattiche, porta a raggiungere vette molto importanti nella carriera. Talvolta, però, fa anche cadere in errore. In alcuni casi, nell’arco dei 90’, è inevitabile prendere la sanzione, altre invece, come nel caso del Palermo, l’ammonizione però può essere assolutamente essere evitabile.

Prendendo in riferimento il tabellino dell’ultima uscita dei rosanero in campionato contro il Foggia, si notano sicuramente diversi dati utili per le statistiche: 3 le reti dei rosanero con Floriano, Brunori e Soleri. Ma non sono solamente i gol che vengono trascritti a referto dal direttore di gara; anche un altro tipo di evento viene segnato dal direttore di gara: i cartellini.

Da inizio campionato

Il Palermo, da inizio campionato, ha collezionato ben 21 cartellini gialli e 3 espulsioni in appena otto gare. Facendo un semplice calcolo matematico, il Palermo riceve 3 cartellini a partita; uno ogni 30 minuti. Un dato che fa sicuramente riflettere vista anche la natura, o meglio, la causa di ciò che ha scaturito la sanzione. Ritornando alla gara contro il Foggia, possiamo sicuramente evidenziare tre cartellini gialli piuttosto evitabili:

Palermo-Foggia

  • Ivan Marconi nel corso dei 90 minuti è stato ammonito per essere entrato in campo, dopo essere stato soccorso, senza il benestare del direttore di gara.
  • Gregorio Luperini, è stato ammonito nel corso del match per avere allontanato la sfera di gioco dopo un fallo. Il risultato della gara, nel momento del cartellino, era di 3-0 al 90′.
  • Jacopo Dall’Oglio, invece, a pochi secondi dal suo ingresso in campo si è subito beccato un cartellino giallo per un intervento troppo focoso durante il pressing offensivo.

Di episodi di questo genere da segnalare, nell’arco dell’avvio di stagione, ce ne sono davvero tanti. È fondamentale allora chiedersi: troppa grinta o troppa ingenuità?

Il Palermo tra grinta e ingenuità

Il gioco grintoso è sicuramente una delle prerogative del tecnico Filippi, anche il modulo (3-4-3) lo suggerisce: difesa a 3 che presuppone un’ottima capacità nell’uno contro uno affrontando l’avversario; centrocampisti nella zona mediana del campo abili nella fase di interdizione ed esterni a tutto campo pronti al sacrificio per la copertura.

Questo gioco grintoso, da un lato, può sicuramente essere una carta in più per il Palermo ma, dall’altro, spesso, può costare anche piuttosto caro. Le ammonizioni, come ben sappiamo, si sommano e portano anche alla squalifica del calciatore e perdere un giocatore, anche per una sola gara, può portare alla perdita di punti che, durante la stagione, si rivelano molto importanti. Affinché ciò non avvenga, dunque, i rosanero dovranno imparare a dosare tra grinta e ingenuità.

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