Alessio Buttaro è stato indubbiamente una delle note più liete di questo inizio di campionato del Palermo. Fisicamente l’ex Roma non è un gigante, specialmente se messo a confronto con i due compagni del trio difensivo che superano il metro e 82. Ciononostante Buttaro fa della dinamicità e dell’intelligenza tattica le proprie armi vincenti. Quello che tuttavia ha impressionato del classe 2002 è stata sicuramente la sua maturità tattica totalmente dissonante dalla sua carta di identità.
Anche nel match contro la Juve Stabia Buttaro si è dimostrato abile nello sventare le sortite offensive delle Vespe. Ciò si è manifestato anche in tutte quelle volte in cui si sono palesate le difficoltà di Masimiliano Doda in fase di ripiegamento. Nota dolente, tuttavia, è stato senz’altro il cartellino rosso che poteva costare caro al Palermo nei minuti finali: basti pensare all’occasionissima sprecata da Matteo Stoppa proprio un attimo prima del triplice fischio.
Numerosi i commenti in relazione a questa decisione arbitrale, dato che anche gli stessi tifosi rosanero si sono divisi sul valutare la scelta di Carella come corretta. Il confronto parte soprattutto da un fallo simile commesso da Squizzato al 35° del primo tempo. Quest’ultimo infatti ha effettuato un tackle con piede a martello molto simile a quello di Buttaro, ricevendo però una semplice ammonizione. Quello del centrale rosanero è apparso maggiormente irruento, ma sul metro di misura altalenante dell’arbitro pugliese si può certamente discutere.
Insomma, Buttaro per la prima volta ha voluto dimostrare in campo l’età che ha, con un intervento evitabile e che allo scadere non va mai commesso. Eppure, ci sono pochi dubbi sul fatto che i tifosi del Palermo inizino a provare un senso di rimpianto: quello di non aver avuto il diciannovenne anche nelle prime tre partite stagionali, dove la difesa ha fatto acqua da tutte le parti.
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