Palermo

Insieme per il bene del Palermo. Lettera aperta a Tony Di Piazza

In tanti ci hanno sempre accusato di essere pro Mirri e quindi contro Di Piazza. Inutile dire che questo non è vero perché non abbiamo alcun motivo di avercela con l’ex vice presidente. Sappiamo bene che questo continuerà ad esserci rinfacciato, ma ci interessa poco perché siamo a posto con la nostra coscienza, che è la cosa più importante, e perché a noi interessa scrivere sempre le cose così come stanno senza offendere nessuno ma soprattutto senza preoccuparci di non piacere a questo o a quello.
Ed è per questo motivo che oggi abbiamo deciso di scrivere una lettera aperta indirizzata a Tony Di Piazza, che ovviamente se lo vorrà potrà risponderci e noi pubblicheremo quanto ci invierà.

Egregio Tony Di Piazza,

alla luce degli ultimi avvenimenti, ovvero la sua richiesta di sequestro cautelativo delle quote di Hera Hora ed al valore da lei attribuito al suo 40%, sui quali a novembre, forse, si pronuncerà il tribunale di Catania (ma proprio a loro doveva rivolgersi caro vicepresidente),  abbiamo deciso di scriverle questa lettera aperta.

Manovre che certamente non stanno in alcun modo agevolando la trattativa per la cessione della società di cui lei è stato vice presidente. E’ chiaro che capiamo benissimo che lei deve prima di tutto badare ai suoi interessi così come sappiamo perfettamente che la sua richiesta, ci permetta di definirla quantomeno ardita, sia nella logica delle cose. Ovvero di chiedere il massimo per ottenere una via di mezzo; però ci consenta di dire che il messaggio che è passato è che lei abbia voluto fare l’affare con il Palermo.

Ma siccome sappiamo bene che lei tutto questo lo ha fatto solo e solamente per il suo amore verso i colori rosanero, del resto lo ha sempre detto anche lei, ci permettiamo di chiederle di sotterrare per un solo istante l’ascia di guerra. Lei avrà certamente tutte le ragioni di questo mondo essendosi ritenuto escluso da tutte le decisioni più importanti non avendo mai in alcun modo “fatto pane” con Dario Mirri e soprattutto con l’amministratore delegato, Rinaldo Sagramola.

Il Catania perde ed il pubblico non esulta. Perché?

Siamo sicuri che non si possa trovare una soluzione pacifica? Che non si possa quantomeno posticipare tutto questo? Noi crediamo che soprattutto per l’amore ed il bene del Palermo una soluzione si possa e vada cercata.
Tranne che non sia entrato nell’ottica di idee di “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Ci auguriamo tutti che non sia così per il bene del suo, vostro, nostro Palermo.
Di certo se mai dovesse accadere una cosa del genere difficilmente i tifosi potrebbero perdonarla a lei e in subordine a Dario Mirri. Quei tifosi che ancora oggi per lei provano grande simpatia. Per questo le chiediamo di non far cambiare loro idea.

P.S. Prima di essere presi per ignoranti la nostra sul tribunale del capoluogo etneo è solo una battuta perché sappiamo bene che la competenza per questo tipo di causa è loro.

Tutta la verità sulla presunta, possibile, eventuale cessione del Palermo

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2 Commenti

  1. Nessun presidente o azionista di una società calcistica pensa al bene dei colori sociali ma vede tutto in funzione del guadagno che ne può ricavare ,perciò credere che di piazza cambi idea mi sembra alquanto difficile.
    PS. Se gli arroganti Mirri e Sagramola avrebbero reso partecipe del progetto tecnico l’italoamericano tutto questo non sarebbe successo.

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