Protagonista della conferenza stampa odierna, Francesco De Rose, un elemento imprescindibile della rosa di Filippi e diventato, come si è visto nell’ultima amichevole con il Potenza, anche il capitano dei rosanero.
Ecco le sue dichiarazioni in merito a questa prima settimana di ritiro:
“Sicuramente la fascia di capitano è un motivo di orgoglio. Ci sono però tante persone che possono rappresentare la squadra, come Accardi e Floriano ma anche tanti altri. È una squadra di persone che sanno fare il proprio lavoro. Le sensazioni sono buone, ma abbiamo imparato dall’anno scorso. Siamo migliorati tanto, ma contro il Potenza è stato soltanto un test. Una buona prova, ma voliamo basso. Possiamo fare tanto soltanto restanti umili e dando il massimo sia in allenamento sia in gara. Continuiamo a lavorare così. Ci sono tanti veterani in gruppo, adesso abbiamo accolto altri giocatori importanti pronti a darci una mano e ne accoglieremo altri. Siamo molto contenti“.
“Voglio dare il massimo per aiutare il massimo. Ho bisogno dell’aiuto di tutta la squadra. Spero di ripetere l’impresa di Reggio e conquistare un’altra promozione. Le due squadre si somigliano. Entrambe sono molto utili e pronti al sacrificio. Ho trovato voglia di rivalsa, perché la partita di Avellino brucia ancora. Siamo inca**ati e pronti a dare il massimo per la prossima stagione. Vogliamo che quest’anno vada meglio. A Fella lo abbiamo accolto alla grande. È uno dei pochi che si è comportato bene. Le partite si giocano in campo, poi fuori è tutto passato“.
“I giocatori più esperti devono dare l’esempio e trascinare i giovani, anche se questi ultimi non ne hanno bisogno. Sono propensi al sacrificio e danno il massimo. Il nostro motto deve essere dare tutto per la maglia, dal primo giorno di allenamento all’ultima gara. Fin qui tutti si sono comportati alla grande”.
“Fascia di capitano? Non ne ho parlato con Santana. Ci siamo visti prima della partenza. È una fascia pesante perché Mario è stato un giocatore importantissimo per Palermo e spero di onorare questo compito che mi è stato dato facendo il massimo. Non so spiegare come si diventa capitani, a volte me lo chiedo anch’io. Ringrazio i miei compagni e la società che mi ha dato questo senso di responsabilità e mi auguro di ripagarlo“.
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