Vittorio ed Ettore Morace, proprietari della Liberty Lines,la compagnia di traghetti che gestiva i collegamenti tra la Sicilia e le isole minori, erano stati coinvolti nell’inchiesta “Mare Nostrum“.

Secondo le accuse dalla procura, padre e figlio, avrebbero ottenuto dalla Regione, un bando su misura per potersi aggiudicare il servizio di trasporto marittimo.

Accuse che sembrano ora respinte dopo anni. La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo presieduta da Raffaele Malizia ha oggi infatti restituito beni per oltre 10 milioni agli armatori. Essi infatti avrebbero intascato alcune somme per cause di forza maggiore, a titolo di compensazioni per corse mai effettuate, per condizioni meteo avverse ad esempio, come riporta La Sicilia.

Secondo gli avvocati questo meccanismo non sarebbe stato previsto per nessun’altra compagnia. Respinte le accusa della Procura, tornano quindi nella disponibilità della famiglia Morace molti beni, tra cui anche fabbricati e terreni.

Ricordiamo i Morace per la grande esperienza condotta con il Trapani. Era il 26 Marzo 2018 quando Vittorio Morace si dimise da presidente dei granata, proprio a seguito delle indagini e dell’inchiesta oggi conclusasi con un nulla di fatto. Il Trapani militava in C, ed era in lotta per la promozione diretta, in serie B che sarebbe arrivata solo un anno dopo.

LEGGI ANCHE

Palermo, accordo totale con Giron: ecco quando vestirà rosanero

Musa: “Serie C? L’Avellino è la squadra che merita la B, gettate quest’anno le basi”

Mondello, riapre dopo anni “La Sirenetta”: si cerca personale, aperte le candidature

SEGUICI SU FACEBOOK | INSTAGRAM TWITTER

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui