Palermo

Il presidente del Palermo Dario Mirri ha parlato a “Casa Minutella”, il talk show condotto da Massimo Minutella su Blogsicilia.it. Il numero uno rosanero ha fatto un po’ il resoconto di questi due anni da presidente del club e ha tracciato anche una linea per il futuro. Ecco le sue dichiarazioni:

Mirri commenta questi due anni: “Quelli trascorsi stati due anni intensi per ognuno di noi, figuriamoci anche per chi ha rifondato un’attività così importante come la nostra squadra. Non è stato facile, soprattutto non lo è stato coinvolgere la città affinché ci sia un sostegno per il cambiamento, per resistere alle difficoltà, sobbarcandosi impegni e responsabilità per raggiungere gli obiettivi”.

Le fasi iniziali molto complicate e la paura di non realizzare quanto progettato:“ll progetto che avevo immaginato non si stava realizzando. La squadra faceva fatica e, a gennaio – febbraio, siamo caduti. Abbiamo dovuto rilanciare, cambiare e ci siamo rialzati. Questa è l’immagine migliore perché, anche quando ci sono difficoltà, bisogna avere la capacità di rialzarsi e di arrivare alla svolta. Infatti, negli ultimi 3 – 4 mesi, la squardra ha rappresentato, nel migior modo possibile, la città”.

Nonostante tutto, c’è da essere soddisfatti per il presidente Mirri: “Tutti giocano per vincere ma, alla fine, ha vinto solo una squadra: la Ternana. Ciò non significa, però, che le altre sono da buttare e il Palermo, no promosso, ha fatto una bella figura. C’è da essere soddisfatti. Abbiamo costruito la base per arrivare a nuovi risultati. La Serie C è un incubo e dobbiamo farlo diventare un sogno tutti insieme”.

Poi continua: “Io amo disperatamente il Palermo. Per me è una cosa seria, un pezzo importante della mia vita. E oggi, naturalmente, ho più responsabilità di ieri”.

Il futuro è roseo per il presidente: “Mirri o non Mirri o fino a quando Mirri… l’importante è che abbia basi solide e il centro sportivo è un pezzo della parte imobiliare che rende la parte sportiva più forte. Gli asset della società fino a ieri non esistevano. E non avere realizzato il centro sportivo importante è stata la dimostrazione che l’obiettivo non era lasciare qualcosa ma solo far divertire la gente. Non c’è stato un consolidamento. Una società forte, ben organizzata, con asset immobiliari certi, dà garanzie superiori”.

Infine Mirri ha rivolto un pensiero allo stadio Barbera: “Il Renzo Barbera è un posto meraviglioso, della memoria, del futuro, nella zona forse più bella della città, ai piedi del Monte Pellegrino. L’idea di realizzare un nuovo stadio da un’altra parte sarebbe un pugno anche alla storia della città”.

 

1 commento

  1. Se questi pseudo dirigenti pensano che questa stagione sia stata soddisfacente allora siamo veramente messi molto molto male.
    Mirri,Sagramola,Castagnini andate VIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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