Pergolizzi: «Per la squadra della mia città sarò sempre pronto. Avrei portato avanti il progetto, ma preferirono Boscaglia».
Lo scudetto con la Primavera e la vittoria in D: «Che felicità».
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Carlo Brandaleone, nella sua consueta rubrica Cuori Rosanero, è un’intervista con Rosario Pergolizzi, l’allenatore palermitano della rinascita del club in Serie D. Unico allenatore nato in città ad aver vinto 2 campionati sulla panchina rosanero, quello con la Primavera e lo scorso anno in D; e sente di poter vincerne un altro. Non allena perché non ha sponsor e in D o in C, spesso i club chiedono all’allenatore di farsi aiutare da uno sponsor.
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La sua storia al seguito del padre tifoso rosanero che ogni tanto se lo portava in trasferta con il gruppo degli ultrà di Vicè il Pazzo. La sua esperienza di pochissime giornate sulla panchina rosanero per sostituire l’esonerato Guidolin e poi lo scudetto con la Primavera dove rilanciò Hernandez che girava per Palermo con orecchini e collanine: ma quando lo incrociava per strada se le toglieva subito.
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Il campionato di Serie D vinto e nonostante questo già sapeva che non sarebbe stato confermato. La dirigenza già da febbraio aveva iniziato a parlare di Boscaglia, c’era una specie di innamoramento. Fosse stato per lui avrebbe portato avanti il progetto e avrebbe tenuto più giocatori della passata stagione. Non si aspettava un Palermo con questa classifica, una squadra che riteneva potesse occupare il 4°-5° posto. E ipotizza che all’interno della squadra ci siano 2 anime: quella dei vecchi e quella di chi è arrivato quest’anno.
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