Serie C, il reparto nevralgico ancora non ha un’identità precisa.
Continui cambiamenti e pedine fuori posto: Palazzi era stato preso per fare il regista ma il play ora è Odjer, Luperini vaga da un ruolo all’altro, Broh non convince e Martin è come… Eriksen.
C’è pure poco filtro. I due mediani non riescono ad assicurare una copertura adeguata, a risentirne è la difesa.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Boscaglia mischia le carte, ma la mediana continua a non convincere. Il Palermo ha rivoluzionato il centrocampo rispetto alla passata stagione, senza però riuscire a dare un’identità al proprio reparto, spesso in balia degli avversari.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea come spesso il reparto centrale del Palermo va in difficoltà consentendo agli avversari di presentarsi minacciosi davanti alla porta.
Ma non è una questione di moduli, quando di caratteristiche di chi scende in campo, scrive Giardina che elenca poi le specificità di ognuno dei centrocampisti rosanero e di come a volte sono stati impiegati fuori ruolo, sia per esigenze che per scelta tecnica. Palazzi in difesa, Luperini come trequartista, Broh sulla tre quarti con la Juve Stabia e Odjer preso per fare da «spalla» ad un regista, si è ritrovato ad essere lui stesso il regista, ruolo che comunque ha già ricoperto lo scorso anno a Trapani, ma non quello per il quale è stato prelevato in estate, si legge nell’articolo.
E poi c’è il capitolo Martin ed a quanto il francese sia nella considerazione di Boscaglia. Fatte le debite proporzioni, sembra quel che sta accadendo all’Inter tra Conte e Eriksen, con l’ingresso limitato agli scampoli finali di gara, quando ormai c’è ben poco da fare per salvare il risultato, scrive Giardina.
Il centrocampo rosanero ad oggi sembra in balia delle incognite e con la coppia più utilizzata, Broh e Odjer, la squadra ha realizzato 4 gol ma ne ha incassati 6: che sia una coppia che ancora non dà certezze?
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