Palermo Boscaglia

Forse è meglio ridimensionare tutto e partire da capo. Forse è meglio non parlare più di 4° posizione in classifica e di piani alti del Girone C. Oggi si aspettava un Palermo da trasferta: maschio, concreto nelle ripartenze e solido la dietro. Perchè onestamente, era difficile proporre lo stesso ritmo che di solito emerge al Renzo Barbera, per una serie di fattori non l’ultimo il fatto che lo stesso Foggia, giocando in casa, voleva dominare la partita, riuscendoci.

Poi non che la squadra di Marchionni avesse fatto questa straordinaria prestazione, o meglio: non è che al Palermo sia mancata la possibilità di segnare, basti pensare al palo di Floriano e al liscio clamoroso di Saraniti. Il fatto è che questa squadra, ripete sempre gli stessi stupidi errori, marcati da una immaturità e da una scarsa concentrazione che hanno del clamoroso. E a farci caso, infatti, il gol di D’Aandrea è lo stesso che qualche giorno fa mise dentro Tounkara (Viterbese) al Renzo Barbera.

Una voragine clamorosa, la stessa di sempre. Poi diciamo la verità, quella che sempre cerchiamo di proporvi: non è che si siano fatti soltanto gli stessi errori commessi contro la Viterbese, in cui a fare da cornice vi era quantomeno una buona prestazione, un’identità di gioco. Qui oltre alle solite defezioni, manca quella base, quella idea di calcio, che fino a 7 giorni fa sembrava un pilastro comodo da cui poter costruire qualcosa di importante e ambizioso.

Vi chiederete: Come è possibile che cambi tutto in una settimana, nostri giudizi compresi? Beh, ma nel calcio basta poco. Basta un minuto, figuriamoci da una domenica all’altra, anzi, in questo caso nel giro di 4 giorni. Sarebbe assurdo non denunciare: se contro la Viterbese la squadra ottiene un pareggio meritato, giocando come si deve se pur con qualche disattenzione grave, lo si scrive, lo si dichiara. Se oggi il Palermo perde, giocando male, si fa altrettanto. Perchè ci sono meriti e demeriti nel gioco del calcio. 

Quindi adesso è giusto massacrare, costruttivamente. Perchè se si pensa di arrivare al 4° posto giocando in questo modo, la strada non è piena di buche, ma è semplicemente interrotta per lavori in corso. Tanti, come quelli che deve fare il Palermo, con il tempo a disposizione che non c’è. Perchè non sei Francavilla, ma Palermo. E il lavoro deve essere accompagnato dalle prestazioni, quanto meno. Avevamo visto cose belle, un’identità di gioco, e allora avevamo deciso di supportare le ambizioni del club.

Poi il vuoto e allora, si ritorna al punto di partenza: si critica, si giudica male. Perchè questa volta nessun risultato influenza il giudizio, ma solo una prestazione non da Palermo, non da squadra che ambisce ai piani alti. E allora serve umiltà, anche da parte nostra, prima di scrivere certe cose. Facciamo “Mea culpa” e capiamo che così giocando, Boscaglia e staff non sono pronti per le prime 4 posizioni e scriviamo, allora, che si deve solo lavorare. Questa classifica non si addice al Palermo? Sapete che forse, invece, non veste proprio male? Di questo passo inutile per i tifosi sognare in grande. Finchè non arriva la continuità, inutile essere soddisfatti. Inutile credere a qualcosa di suggestivo che sarebbe meritevole per la città, ma non certo per questo gruppo, almeno per il momento.

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