Palermo tuttolomondo

Le indagini sugli imprenditori accusati del crac del Palermo calcio.
L’intercettazione su un credito in sospeso per una fidejussione.
Il figlio Riccardo: «Me li vai a recuperà te i sordi, ti do mille euro».
Consigli per gli acquisti. Le verifiche sui mezzi intestati alle società: «Carte al maresciallo? Devi prendere tempo…».

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

«Io c’ho l’amichetto mezzo criminalotto, no? Mi fanno una sola, io che faccio, chiamo l’amichetto mezzo criminalotto…». A parlare l’11 novembre scorso al telefono disole, di fregature, è Riccardo Tuttolomondo, figlio di Salvatore e nipote di Walter, arrestati appena una settimana prima per il crac del Palermo passato alla Arkus e di altre società.
Inizia così l’articolo di Vincenzo Giannetto che sottolinea come il riferimento fosse per un vecchio credito vantato da Salvatore Tuttolomondo nei confronti del brindisino Edoardo Corrado Caforio. Ieri i pm che indagano sulla vicenda hanno presentato nuovo materiale chiedendo la conferma della detenzione dei due fratelli Tuttolomondo.

Recuperare denaro senza andare troppo per il sottile in quanto ai metodi. Questo si intuisce da alcune intercettazioni che hanno per oggetto Riccardo Tuttolomondo, figlio di Salvatore che lo spiega a Giovanni Luca Felli, amministratore unico, della Vip Line, società di noleggio auto senza bilanci e dichiarazioni fiscali dal 2016 che avrebbe stipulato il contratto con la Colombin & Figlio, società triestina produttrice di tappi di sughero finita nell’orbita dei Tuttolomondo. Quel contratto, secondo l’accusa, sarebbe stato uno dei modi attraverso un uomo di fiducia per svuotare la società, scrive Giannetto. “Senti zì, a me m’hanno inculato, me li vai a recuperà te i sordi, te do mille euro. […] Cioè, dov’è il reato in questo? Che ho chiamato uno che forse può annà a imbruttiglie e io non lo so fa! Questa è la cosa…».
L’indagine è ancora aperta e gli accertamenti sul patrimonio riconducibile a Salvatore Tuttolomondo vanno avanti, si legge nell’articolo.

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