Dieci anni fa, il “picciotto” Andrea Accardi si trovava allo stadio Renzo Barbera, era uno spettatore d’eccezione a bordo campo del derby del 2010, deciso da una tripletta di Pastore. Quel ragazzino di 15 anni guardava ammirato i campioni in maglia rosanero, adesso ha l’opportunità di essere protagonista, a distanza di dieci anni e di giocare lo stesso derby per la propria città, un’emozione unica.

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Esultava, accanto al Flaco, Andrea Accardi,uno dei raccattapalle proveniente dal settore giovanile di viale del Fante. Un ricordo che si rafforza sempre più oggi e che porta con sé sin dal suo esordio con il Palermo.

Esultò per quel grande trionfo, accanto a Javier Pastore, e proprio quell’esultanza gli costò qualche tirata d’orecchi, come racconta sempre il difensore con la maglia n°4:

Una gioia enorme, è stato un momento incredibile. Ricordo che l’allora segretario del settore giovanile mi rimproverò dopo la partita, mi disse che non sarei più andato in
campo perché non potevo andare ad abbracciare i giocatori. Ma come potevo trattenermi? Gli dissi che non ce l’avevo fatta, ero troppo felice“.

Il primo derby tra i professionisti per Andrea Accardi, ne ha vissuti altri con la Primavera, ma questo avrà un sapore diverso.

Stessa cosa, come riporta Benedetto Giardina nel Giornale di Sicilia, avverrà per Andrea Saraniti: lui che l’ha indossata la maglia rossazzurra nel settore giovanile, ma che stasera giocherà il suo primo derby tra i professionisti. Un derby che si preannuncia dal doppio significato per il centravanti del quartiere Altarello.

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Una chance questa della sfida al Catania per rifarsi dopo prestazioni non soddisfacenti e la sostituzione nella sfida con il Catanzaro avvenuta al 55′ per l’espulsione di Broh.

Un ex che invece tra le fila del Catania ha giocato eccome è proprio Moses Odjer: un derby assolutamente particolare per lui, pur non essendo palermitano.

Chi invece soffrirà per non poter essere presente in questa sfida è Roberto Crivello. Che più di tutti, avrebbe voluto partecipare a questa gara. A testimonianza di ciò, la sua reazione dopo l’espulsione comminatagli proprio a Catanzaro. Un’ingiustizia per chi, palermitano, dopo tanti anni di assenza, dopo aver realizzato il sogno di indossare la maglia rosanero, avrebbe voluto giocare questo derby più di ogni altra cosa.

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