Allo stadio con la visiera.
Da Bologna un’innovativa proposta per riportare più spettatori sugli spalti e con maggiore sicurezza: lo “schermo” protettivo già utilizzato con successo da medici e parrucchieri.
L’idea del professor Nanni: «Non possiamo più aspettare. Con questo dispositivo si riduce il rischio del contagio anche entrando e uscendo da un impianto sportivo».
Uno scudo anti-assembramento che impedisce anche gli abbracci.

Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola

Ecco la visiera protettiva anti-covid che può diventare anche un “salva-stadio” o un “salva palazzetto dello sport”
Inizia così l’articolo di Claudio Beneforti che riporta le parole ed i suggerimenti del dott. Gianni Nanni, responsabile sanitario del Bologna e rappresentante dei club di serie A nella commissione medica della Figc, in merito alla possibilità di riaprire gli stadi in sicurezza e cercando di rispettare le norme anti covid.

“No, non possiamo più aspettare, è arrivato il momento di mettersi a sedere attorno a un tavolo per ridare almeno in parte gli stadi ai tifosi, anche perché non posso pensare come in uno stadio come il Dall’Ara non debbano entrare e di conseguenza trovare posto almeno 5 o 6 mila spettatori. E’ evidente che ciò vale anche per gli altri stadi, ma confesso che sarei felice se questa iniziativa partisse proprio da Bologna.
L’idea della visiera può essere davvero una soluzione importante per consentire di riportare i tifosi dentro lo stadio o dentro al palazzetto, questo è un dispositivo che quanto meno riduce quelli che sono gli eventuali pericoli di un contagio soprattutto di fronte ad un assembramento nel momento dell’entrata e dell’uscita degli spettatori da un impianto. ..rispetto alle mascherine la visiera protegge anche gli occhi che rappresentano una delle fonti di ingresso del virus. Ora, il rischio zero chiaramente non esiste, non può esistere, ma di sicuro lo allontanerebbe in grande parte
La visiera può servire per salvaguardare il soggetto dagli altri e gli altri dal soggetto, è ovvio che le distanze andranno ugualmente mantenute, è ovvio anche che le attenzioni non dovranno essere abbassate, ma poco ma sicuro può assicurare maggiori garanzie in caso di distanze ravvicinate, almeno per alcuni momenti”.

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