Nella lunga lista dei chi non è stato soddisfatto dalla vecchia società c’è anche la Damir.
Un albergo di Sappada attende un pagamento di oltre sedicimila euro.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Riuscire a tirar fuori oltre trenta milioni di euro da ciò che resta del vecchio Palermo sarà un’impresa pressoché impossibile, ma i creditori che hanno visto ammesse le proprie istanze dal giudice sperano di recuperare almeno parte di quel che gli spetta.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che fa il punto di tutte le istanze presentate da chi avanzava soldi dal vecchio club e che il giudice ha ammesso.
Fra questi anche la Damir che, a fronte di un richiesta di 3,2 milioni, ha avuto riconosciuta dal giudice e dalla curatela, la cifra di 3.016.246,67 milioni. Ma la Damir è un creditore semplice e difficilmente vedrà rientrare quella cifra.
Nella disponibilità dei curatori fallimentari non dovrebbe essere disponibile la cifra totale di 34,7 milioni di euro, che rappresenta il totale complessivo avanzato da creditori privilegiati, creditori semplici e prededucibili.
I primi, i privilegiati, sono gli ex dipendenti, i calciatori e gli staff tecnici fra cui 3 allenatori dell’ultima stagione.
E c’è anche Riscossione Sicilia, protagonista di una lunga querelle col club allora controllato da Zamparini. Sono addirittura sei le insinuazioni presentate dalla ex Serit, per un totale di 7,9 milioni di euro, dei quali 7,15 milioni sono stati ammessi, scrive Giardina che puntualizza come avanzano soldi tante persone o attività come gli alberghi per le giovanili, le trasferte e per il ritiro a Sappada (avanzano 16.544 euro): ma anche una sartoria, diverse scuole calcio, un negozio di informatica, una ditta di traslochi, un operatore turistico, il concessionario del vecchio pullman e un’agenzia di autonoleggio.
Tutti sperano di recuperare qualcosa, se non tutto, almeno una parte.
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